Al via a Roma le "Giornate della ricerca sociale"

2009/06/19

Lunedì 22 giugno, a Roma prende il via la prima edizione delle Giornate della ricerca sociale voluta dal Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali.

Fino a giovedì 25 giugno, all'Istituto degli affari sociali (in via Pasquale Stanislao Mancini 28) studiosi, operatori del settore e amministratori si confronteranno sui fenomeni sociali, sulle condizioni di vita delle persone e delle famiglie, sulle capacità delle politiche pubbliche di intervenire.

Raffaele Tangorra, direttore generale per Inclusione e diritti sociali e Responsabilità sociale delle imprese del ministero, spiega: «È la prima volta che si fa un'iniziativa di questa portata, su quattro giornate, con temi molto diversi in discussione, con pubblici diversi che magari non sono così abituati al confronto».

L'appuntamento, dice ancora il direttore generale, nasce «dall'esperienza che la nostra Direzione ha maturato in questi ultimi anni nei suoi diversi campi di competenza, soprattutto nell'indagine e la ricerca finalizzata ad aiutare la fase decisionale». «Il sociale è un campo ricco di spunti ma forse, finora, l'amministrazione non aveva fatto tesoro come avrebbe potuto dell'attività di ricerca che si fa nel settore – continua – invece, dare un robusto significato tecnico alle decisioni che si prendono è fondamentale». Per questo motivo, dice ancora Tangorra, «abbiamo voluto presentare pubblicamente i risultati di queste ricerche avviate in questi ultimi anni nei diversi settori, sull'infanzia, sulla disabilità, la povertà e la non autosufficienza»

Il programma, molto ricco, concentra nelle quattro giornate una molteplicità di temi e problemi. Il 22 giugno, l'argomento sarà Per una società mobile, «una riflessione a tutto campo sulla mobilità intergenerazionale». Il 23 si parlerà di Contrasto alle povertà estreme: «Presenteremo alcune indagini etnografiche sulle condizioni di vita delle persone senza fissa dimora nelle realtà metropolitane – spiega Tangorra – le ricerche, tra le altre cose, si concentrano sul rapporto di queste persone coi servizi, oltre che sui loro percorsi di vita e sulla loro strategia di sopravvivenza».

Nella mattina del 24, sotto il titolo Strumenti di welfare, si discuterà degli indicatori di benessere di bambini e bambine: «Presenteremo un lavoro davvero impegnativo che ha coinvolto il Centro nazionale negli ultimi mesi e che siamo orgogliosi di esporre  in questa occasione», dice il direttore generale. «È stata fatta una raccolta, la più ampia possibile, di informazioni statistiche sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza – racconta - Sono state raggruppate secondo diverse aree che corrispondono ai principi della convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo». Poi, «utilizzando come base una metodologia statistica rigorosa, queste informazioni sono state riaggregate in modo da fornirci degli indici per ciascuna dimensione, anche a livello regionale». Questi indici «ci permetteranno di capire quale sia condizione dell'infanzia e dell'adolescenza a livello nazionale e nei territori, confrontare le situazioni nelle varie regioni e seguirne l'evoluzione nel tempo». Nel pomeriggio, invece, continua Raffaele Tangorra, «ci occuperemo di Isee e presenteremo l'ultima edizione del rapporto che il ministero produce con cadenza quasi biennale». Infine, il 25 giugno, il tema sarà Favorire l'autonomia delle persone non autosufficienti: «Verranno presentate  alcune ricerche realizzate da due diversi gruppi,  legate soprattutto ai diversi aspetti delle politiche a favore delle persone non autosufficienti».

Conclude Tangorra: «Quello delle Giornate della ricerca sociale è un appuntamento destinato a un pubblico di esperti, ma non è un'iniziativa rivolta solo all'accademia». Anzi, «vuole essere un momento in cui l'accademia si confronta con operatori e amministratori: l'idea è quella di avere un pubblico misto, che metta insieme vari punti di vista e dia vita a un dibattito tra saperi che a volte non contaminano le loro specificità». «Lo scambio di conoscenze – conclude - è la base per prendere decisioni migliori». (mf)

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