Studenti e competenze alfabetiche, report dell’Osservatorio #Conibambini

2020/09/18 Type of resource: Topics: Titles:

È dedicato alle competenze alfabetiche degli studenti il nuovo report dell’Osservatorio sulla povertà educativa #Conibambini, disponibile online sul sito della Fondazione Openpolis.

Secondo i dati del rapporto Ocse-Pisa 2018, citati nella pubblicazione dell’Osservatorio, gli studenti italiani si collocano agli ultimi posti in Europa per capacità di leggere e interpretare un testo scritto, con differenze marcate all’interno del Paese: «in particolare – si legge nel report - si nota una spaccatura tra il nord, dove si raggiungono risultati più spesso in linea con la media Ue, e il mezzogiorno, che resta ancora indietro. Tuttavia, anche all’interno di una singola regione si possono registrare delle significative differenze. È quindi importante portare l’analisi sul piano locale per capire dove siano le maggiori criticità».

Nel report si spiega che Ocse-Pisa, per le proprie rilevazioni, sottopone a un campione rappresentativo di studenti quindicenni, iscritti a qualsiasi scuola secondaria di secondo grado, una serie di prove cognitive tra cui una di lettura. Nella rilevazione più recente, risalente al 2018, gli studenti italiani hanno raggiunto un punteggio medio di 476 per capacità di lettura e comprensione di un testo.

«Si tratta – si legge nella pubblicazione - di un dato non soddisfacente, poiché inferiore al punteggio medio Ue di 482. Infatti, l’Italia si colloca agli ultimi posti sul piano europeo, al pari di Ungheria e Lituania e superata da tutti gli altri paesi principali. Questo è un elemento che deve preoccupare perché, come detto, un buon livello di competenze alfabetiche rappresenta un elemento fondamentale per accedere al mercato del lavoro e gli studenti italiani rischiano, perciò, di rimanere indietro rispetto ai loro colleghi europei».

Il risultato medio dell’Italia corrisponde al livello 2 dei parametri Ocse (equivalente alla fascia compresa tra 407,47 e 480,17 punti), considerato il valore minimo necessario di competenza: i giovani che raggiungono almeno questo risultato iniziano a dimostrare la capacità di utilizzare le loro abilità di lettura per acquisire conoscenze e risolvere una vasta gamma di problemi pratici. Un livello raggiunto da circa il 77% del campione.

Il 23% di studenti, invece, non arriva all’obiettivo minimo. «I giovani che rientrano nel livello 1 sono definiti da Ocse low performers e presentano spesso difficoltà a confrontarsi con materiale a loro non familiare o di una certa lunghezza e complessità. In base a questo parametro, quello italiano è il dodicesimo peggior risultato a livello europeo. Fanno peggio dell’Italia, tra gli altri, l’Austria (23,6%) e i Paesi Bassi (24,1%). Tra i paesi più virtuosi invece l’Estonia (11%), l’Irlanda (11,8%) e la Finlandia (13,5%)».

Dal report, intitolato Ancora troppi gli studenti con competenze alfabetiche insufficienti, emerge che i dati Ocse-Pisa presi in esame non permettono un approfondimento locale: «per farlo è necessario ricorrere ai dati Invalsi che, in modo simile, valutano le competenze alfabetiche dei quindicenni. In base a questi dati, possiamo capire come la capacità di uno studente di leggere e comprendere un testo possa variare anche di molto. La Valle d’Aosta raggiunge il risultato più alto con una media di 218 punti. Seguono la Lombardia e la provincia autonoma di Trento con 217 e il Veneto con 216. Con la sola eccezione dell’Abruzzo, tutte le altre regioni meridionali, invece, fanno peggio della media nazionale (204 punti). Gli ultimi posti sono occupati da Sardegna (187), Calabria (189) e Campania (192)».

L’Osservatorio sulla povertà educativa #Conibambini nasce dalla collaborazione fra l’impresa sociale Con i Bambini e la Fondazione Openpolis per promuovere un dibattito sulla condizione dei minorenni in Italia, a partire dalle opportunità educative, culturali e sociali offerte. L’obiettivo è aiutare il decisore a mettere in atto politiche a sostegno dei bambini e dei ragazzi che vivono in stato di disagio, attraverso l’elaborazione di analisi e approfondimenti a disposizione di tutti coloro che a vario titolo si confrontano sul tema della povertà educativa minorile.