L’educazione è un processo complesso e continuo finalizzato a sostenere lo sviluppo delle persone e la crescita delle relazioni umane che costituiscono il fondamento delle società. L’educazione riguarda lo sviluppo intellettuale, emotivo e affettivo, corporeo e motorio, sociale, estetico, morale e politico delle persone, a partire dalla cultura e dalle norme di convivenza dei contesti a cui esse appartengono e che sono in continua trasformazione. L’educazione può consentire a tutti di partecipare attivamente a questa trasformazione, che coinvolge la vita dei singoli e il futuro dell’umanità.
Il mondo contemporaneo è attraversato da cambiamenti veloci e profondi degli assetti materiali e psichici del vivere comune che mettono in discussione i presupposti strutturali e culturali dell’educazione come è tradizionalmente intesa nel sistema educativo occidentale: in particolare sono mutati il valore attribuito alla trasmissione intergenerazionale e alla convivenza civile, il ruolo della bellezza e della meraviglia, lo spazio della speranza e del progetto di un futuro migliore.
La crisi di questi fondamenti dell’educazione investe in pieno anche l’istituzione scolastica, attraversata da contraddizioni radicali e profondo malessere, sempre più isolata all’interno di un mondo che non riconosce più il valore sociale della missione che pure le ha affidato. Tuttavia in ogni parte del globo si moltiplicano pratiche e metodologie educative che si dimostrano localmente efficaci e innovative.
È ormai tempo di una trasformazione educativa ad ampia base scientifica e narrativa, capace di imporsi all’attenzione dei singoli, delle comunità, delle istituzioni, delle società, che rischiano altrimenti di rispondere solo a logiche economiciste e tecniciste: una trasformazione che preservi, e non dissipi, il meglio dell’umanità. Agli insegnanti e a tutti gli educatori deve essere restituito un mandato sociale forte, sulla base della consapevolezza che l’educazione è il luogo in cui si rinnova costantemente il contratto sociale ed in cui si decide, come scriveva Hannah Arendt, se “amiamo abbastanza il mondo da assumercene la responsabilità e salvarlo così dalla rovina, che è inevitabile senza il rinnovamento, senza l’arrivo dei giovani”.
Dopo tre edizioni del Congresso Internazionale della Trasformazione Educativa, svoltesi tra l’America e l’Europa, in questo primo Congresso Mondiale – rivolto a psicologi, pedagogisti, studiosi e ricercatori delle scienze umane, insegnanti, dirigenti scolastici, studenti, adulti responsabili – intendiamo estendere il dialogo e la cooperazione favorendo l’incontro fra i continenti e le discipline, creando uno spazio per lo scambio di esperienze, ricerche e riflessioni educative diverse.
Cura, bellezza e sogni ci pare possano essere i primi fondamenti di un cambiamento possibile dell’educazione e della scuola: la cura del Sé e delle relazioni umane, la ricerca e la costruzione della bellezza anche nei contesti e nelle situazioni più difficili, la capacità di sognare insieme e aspirare ad un mondo migliore. Perché, come scriveva Danilo Dolci, si educa “sognando gli altri come ora non sono: ciascuno cresce solo se sognato”.
Il programma è disponibile sul sito dedicato al Congresso.