I bambini italiani leggono molto, ma il rapporto con la lettura è spesso occasionale. Nelle regioni del Sud la percentuale dei giovani lettori si dimezza rispetto a quelle settentrionali. Pochi giorni fa, alla fiera del Libro per ragazzi di Bologna, l'Associazione italiana editori ha presentato un focus sul mercato editoriale
che contiene un quadro della lettura nella fascia d'età compresa tra i 6 e i 17 anni.
I numeri – elaborazioni del centro studi Aie su dati Istat - dipingono un quadro ambivalente. Da un lato, emerge che i lettori in età infantile e adolescenziale sovrastano come percentuale gli adulti: la media italiana è del 44%, ma nella fascia 6-17 anni la media dei lettori è del 56,8% (rispetto al 53,5% del 200%). Dall'altra, però, si tratta di un pubblico discontinuo e distratto: nella sua maggioranza non legge più di tre libri all'anno, spesso “trascinato” dall'uscita di titoli di richiamo come quelli di Harry Potter.
«L'atto del leggere, di prendere un libro in mano, di entrare in libreria o in biblioteca si inserisce tra i comportamenti quotidiani di bambini e ragazzi accanto al chattare, mandarsi sms, svolgere attività sportive», si legge nel documento degli editori. È tanto più vero per i ragazzi compresi tra gli 11 e i 14 anni: per loro la media sale al 63,6 %, mentre tra i 6 e i 10 anni si attesta al 51,9% e tra i 15 e i 17 al 55,8%. Ribaltando la prospettiva, però, ai 3 milioni e 800mila che costituiscono il pubblico dei piccoli lettori, si affianca un alto numero di bambini e ragazzi per i quali non esiste altra pagina oltre a quella dei libri scolastici: ben 3 milioni, circa il 43% del totale. Ma la tendenza è positiva: negli ultimi tre anni, i mini lettori sono cresciuti di 264mila unità.
Nelle tre fasce di età prevalgono le fanciulle, con la forbice che si allarga: se tra i 6-10 la differenza è 54,1 % a 49,9 %, nel target 11-14 arriva a 68,6 a 58,8, mentre lo scarto più largo è nella fascia 15-17, dove i lettori sono costituiti al 66,4 % da ragazze e al 46,1 % da ragazzi.
Il problema principale – o per «assenza di risorse per l'incremento delle biblioteche per ragazzi, di campagne di promozione della lettura rivolte a bambini e ragazzi», si legge – è che i rapporti col libro sono deboli e occasionali e peggiora col crescere dell'età: poco più della metà (dal 54,6 % al 51,1 %) legge meno di tre libri all'anno, mentre i lettori abituali, che superano i 12 libri, gravitano intorno al 10 %. Col crescere – e forse l'entrata in gioco di altri interessi – il pubblico di lettori giovani si assottiglia: solo un quarto del totale è costituito da adolescenti tra i 15 e i 17 anni. «Curiosamente – scrive l'ufficio studi dell'Aie – tra i tanti festival di letteratura, creatività., filosofia, etc non ce n'è uno dedicato a questo argomento».
L'indagine dell'Istat sugli Aspetti della vita quotidiana delle famiglie per l'anno 2008 un altro dettaglio interessante. Infatti «la quota di bambini e ragazzi che hanno letto almeno un libro nel loro tempo libero è aumentata di 5,3 punti percentuali rispetto al 1998 (51,6%), arrivando a quasi il 56,9%». La percentuale più alta di lettori si registra in Valle d'Aosta (83 %) e Trentino (75%), mentre le regioni dove i ragazzi leggono di meno sono Campania (36%) e Sicilia (37%). (mf)
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