Il 10 luglio scorso, a Washington, ricercatori, politici, operatori e altri professionisti si sono confrontati sul tema del multilinguismo e dell'identità nella prima infanzia. L'occasione è stata offerta dal sesto meeting internazionale del progetto Tfiey (Transatlantic forum on inclusive early years), ospitato dal Migration Policy Institute di Washington e organizzato dalla Fondazione Re Baldovino, che coordina il progetto in collaborazione con altre fondazioni europee e nordamericane.
L'incontro ha dato l'opportunità di fare il punto «sugli approcci e gli stili di intervento» messi in atto in diversi Paesi con l'intento di sviluppare modelli e politiche innovative volte a prevenire le disuguaglianze per i bambini che vivono e sperimentano identità culturali differenti. L'obiettivo del meeting, infatti, è stato quello di analizzare e discutere i punti di forza e di debolezza degli approcci esistenti, a partire dalle esperienze realizzate nei diversi contesti culturali.
I relatori italiani hanno illustrato le questioni e le raccomandazioni emerse nel corso del seminario nazionale Multilinguismo e sviluppo delle identità culturali nella prima infanzia, svoltosi a Reggio Emilia il 25 e 26 maggio scorsi in preparazione del meeting internazionale.
«Nel seminario italiano abbiamo cercato di definire il problema e di portarlo a dimensioni attuali, anche con autocritiche, per evitare i rischi del sapere che si riproduce sempre uguale a sé stesso. Abbiamo inoltre cercato di capire se e come le istituzioni, in particolare quelle regionali, si siano poste queste domande, quali risposte si siano date e come le mettano a disposizione della prima infanzia», ha spiegato Marzia Sica della Compagnia di San Paolo, coinvolta nel progetto insieme ad altre realtà.
«Queste raccomandazioni, insieme ai materiali elaborati nel corso del seminario, sono il contributo alla discussione nazionale e internazionale sul tema del multilinguismo e delle identità culturali», ha sottolineato Cinzia Canali, ricercatrice della Fondazione Zancan.
Tfiey Italia - declinazione nazionale di un forum transatlantico composto da ricercatori, esperti, operatori, decisori politici europei, statunitensi e canadesi e dedicato alle politiche per lo sviluppo dell'educazione e della cura della prima infanzia - nasce dalla convinzione che investire sui più piccoli, con particolare attenzione ai bambini in famiglie a maggiore rischio di esclusione, significa garantire nel tempo un maggior benessere: migliori opportunità di accesso all'educazione, maggiori potenzialità economiche e lavorative, comportamenti di cittadinanza e genitorialità responsabili. Il suo obiettivo è costruire un network di persone impegnate nella cura e nell'educazione della prima infanzia e nella prevenzione della povertà infantile.