Il 29 gennaio scorso l'Unicef ha presentato il Rapporto sull'intervento umanitario 2015. Con questo documento l'organizzazione impegnata nella tutela e nella promozione dei diritti dei più piccoli lancia un appello per raccogliere 3,1 miliardi di dollari e raggiungere con i suoi aiuti 62 milioni di bambini nelle crisi umanitarie di tutto il mondo. Il più grande appello nella storia dell'Unicef, che ha l'obiettivo di raggiungere un totale di 98 milioni di persone, due terzi delle quali bambini, in 71 Paesi.
«Questo rapporto mette in evidenza alcuni aspetti di quel lavoro vitale e i risultati per i bambini che i nostri sforzi congiunti hanno ottenuto, illustrando al tempo stesso il supporto di cui l'Unicef avrà bisogno nel prossimo anno perché continui a conseguire i risultati attesi», spiega il direttore generale dell'Unicef Anthony Lake nella presentazione.
La risposta che l'organizzazione si propone di dare alle emergenze globali per l'anno appena iniziato comprende: la cura di 2,7 milioni di bambini che soffrono di malnutrizione acuta grave; la vaccinazione contro il morbillo di 13,6 milioni di bambini; l'accesso all'acqua potabile per 34,3 milioni di persone; sostegno psicologico e sociale per 2,3 milioni di bambini e ragazzi; l'aiuto a 5 milioni di bambini coinvolti in calamità naturali o guerre ad accedere all'istruzione (formale e non); l'accesso a informazioni, test e farmaci contro l'Aids per 257.000 persone; forme di assistenza in denaro rivolte a 395.000 persone in condizioni di speciale vulnerabilità.
La quota più ampia dell'appello (903 milioni di dollari) è destinata alle gravissime crisi in Siria, Iraq e negli altri Paesi del Medio Oriente, mentre altri fondi sono richiesti per aiutare i Paesi più colpiti dall'epidemia di Ebola e far fronte ai bisogni umanitari dei bambini in Nigeria e in Ucraina. (bg)