«Fornire conoscenze e linee di indirizzo teorico-metodologico che aiutino a far sì che la scuola possa garantire ai bambini e ai ragazzi adottati e alle loro famiglie ulteriori strumenti nel loro percorso di crescita»: è l'obiettivo delle Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, elaborate dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e pubblicate di recente.
Il documento prende in esame le peculiarità e le difficoltà della condizione dei minori adottati, considerando, tuttavia, la diversità delle situazioni in cui si trovano questi bambini, che, si spiega nell'introduzione, «possono andare da un estremo di alta problematicità ad un altro di pieno e positivo adattamento. Non è raro, infatti, incontrare soggetti che presentano benessere psicologico e performance scolastiche nella media, se non addirittura superiori. È, pertanto, molto importante non avere pregiudizi e non dare per scontata la presenza di problematicità nei minori adottati».
Ciononostante «è innegabile che all'essere adottato siano connessi alcuni fattori di rischio e di vulnerabilità che devono essere conosciuti e considerati, affinché sia possibile strutturare una metodologia di accoglienza scolastica in grado di garantire il benessere di questi alunni sin dalle prime fasi di ingresso in classe, nella convinzione che un buon avvio sia la migliore premessa per una positiva esperienza scolastica negli anni a venire».
Le Linee di indirizzo sono articolate in quattro capitoli. Il primo, introduttivo, si sofferma sulle caratteristiche dell'adozione internazionale, il vissuto comune dei minori adottati e le aree critiche; quest'ultima parte propone un elenco delle «maggiori peculiarità che possono presentarsi», fra le quali quelle della scolarizzazione nei Paesi di origine, difficoltà di apprendimento e difficoltà psico-emotive, «ricordando nuovamente che esse non sono sempre presenti né, tanto meno, lo sono in egual misura in tutti i soggetti».
Il secondo, il terzo e il quarto, invece, sono dedicati, rispettivamente, alle buone prassi, ai ruoli e alla formazione. (bg)