Campagna UE "Latte nelle scuole"

2008/10/22

La Commissione UE rilancia la campagna europea di distribuzione di latte nelle scuole e propone un analogo programma sulla frutta.
Con lo slogan “Milk – Drink it up!” la commissaria europea all’agricoltura Mariann Fischer Boel ha presentato a Cipro la nuova campagna di informazione per sensibilizzare gli europei sui benefici del consumo del latte e la disponibilità di fondi Ue destinati per questo alle scuole.

Nell’anno scolastico 2006-2007 il programma europeo ha permesso la distribuzione di circa 305 mila tonnellate di latte nelle scuole di 22 stati membri con un finanziamento di oltre 50 milioni di euro. L'obiettivo per il 2008-2009 è quello di estendere la distribuzione di latte e dei prodotti derivati (dallo yogurt al parmigiano reggiano) nelle scuole primarie e secondarie per incoraggiare bambini e adolescenti a seguire una dieta sana, così come sollecitato anche dal parlamento europeo e dal Consiglio.

“I bambini – ha ricordato la commissaria Fischer Boel -  sviluppano le proprie abitudini alimentari in una fase molto precoce. Spesso queste abitudini diventano determinanti per la loro salute durante tutta la vita”. In Europa cresce tra i più giovani il rischio di obesità e la Commissione intende rafforzare le misure di prevenzione e di educazione alimentare. “La possibilità di disporre nelle scuole di cibi e bevande sane rappresenta una tappa positiva e necessaria - ha aggiunto la responsabile della Sanità, la commissaria Androula Vassilou – per affrontare il problema del sovrappeso e dell’obesità”.

Ispirandosi a questo programma, la Commissione europea ha recentemente messo a punto lo schema di un programma da attuare nell’Unione europea di distribuzione agli studenti di frutta e verdura fresche. Agli obiettivi di questa nuova iniziativa, che sarà messa in atto nel 2009 dopo l’adozione da parte del Consiglio, è dedicata la  Conferenza “School fruit: a healthly start for our children” promossa dalla Commissione il 15-16 dicembre a Bruxelles. La Commissione vuole così coinvolgere gli stati membri nell’elaborazione di strategie nazionali per lo sviluppo di corrette abitudini alimentari e nutrizionali e nello scambio di buone pratiche sui corretti stili di vita.