Stamani, a Roma, bambini e adolescenti in comunità e in affido hanno raccontato la loro esperienza fuori dalla famiglia di origine, in occasione della giornata di restituzione finale di uno dei laboratori previsti dalla Ricerca bambini e adolescenti fuori dalla famiglia di origine – Un approfondimento qualitativo sulla loro esperienza. L'indagine, promossa dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e coordinata dal Centro nazionale, coinvolge minori in comunità e in affido e altri soggetti di quattro città: oltre a Roma, Milano, Firenze e Bari.
Sono stati gli stessi protagonisti di questa iniziativa, i ragazzi, a presentare il percorso laboratoriale a cui hanno preso parte, in linea con l'obiettivo della ricerca: dar voce al punto di vista dei bambini e degli adolescenti che vivono fuori dalle famiglie di origine. Una ricerca qualitativa che mira ad approfondire e comprendere la rappresentazione che i minori hanno della loro vita fuori dalla famiglia e della loro storia di presa in carico «per capire se da questa possono nascere indicazioni e raccomandazioni per il sistema dei servizi nonché il grado di partecipazione alla definizione del progetto che li coinvolge».
La ricerca prevede la realizzazione di focus group, spazio di confronto per ciascuno dei seguenti gruppi: bambini e ragazzi dagli 11 ai 17 anni accolti nei servizi residenziali da almeno sei mesi, con un'adeguata rappresentazione anche della quota di minori stranieri; bambini e ragazzi dagli 11 ai 17 anni accolti in affidamento familiare da almeno sei mesi; ragazzi dai 18 ai 21 anni partecipanti a interventi di prolungamento del progetto di accoglienza in comunità; figli minorenni di genitori affidatari e, infine, famiglie di origine dei bambini e ragazzi allontanati. Il cuore della ricerca, tuttavia, è rappresentato da minori in comunità e in affido. Ai focus group sono presenti un ricercatore, con il compito di osservare l'esperienza nel suo complesso e redigere un diario etnografico, e un facilitatore, con il ruolo di condurre le attività con i ragazzi.
La prima città che ha concluso i focus group è, appunto, Roma, mentre nelle altre città i laboratori sono ancora in corso. Lo svolgimento e gli esiti dell'esperienza romana, che ha coinvolto quattro municipi, li spiega Roberto Saccomandi, coordinatore del progetto nella Capitale e facilitatore dei focus group: «il gruppo dei ragazzi in comunità e quello dei ragazzi in affido si sono prima incontrati separatamente e solo in un secondo momento insieme. I bambini e gli adolescenti che hanno partecipato agli incontri, nel complesso nove e con un'età compresa tra gli 11 e i 15 anni, hanno avuto modo di conoscersi e condividere un'esperienza comune, cioè il fatto di vivere fuori dalla famiglia di origine. Un'esperienza che hanno raccontato utilizzando vari mezzi: la fotografia, il disegno, il dialogo e il gioco».
Il metodo innovativo della ricerca, basato sul confronto e lo scambio tra pari, ha dato la possibilità ai giovani partecipanti di parlare di sé, raccontando storie, emozioni, episodi di vita quotidiana. «Punto di forza del progetto – sottolinea Saccomandi - è stato proprio questo: dare voce ai ragazzi. Purtroppo spesso succede che noi educatori, presi dalla quotidianità, ci si fermi poco a parlare con loro. I focus group hanno rappresentato un'occasione preziosa per farli parlare. Il fatto di ascoltare storie anche più difficili delle proprie li ha aiutati a tirare fuori le emozioni. Negli incontri sono emerse la grande voglia di raccontarsi e la grande curiosità dei ragazzi. Un tema molto sviscerato, che ha suscitato l'interesse di tutti, è stato quello delle regole nella vita in comunità o in affido».
Non sono mancate, d'altra parte, le criticità. «Qualche difficoltà, che non ha comunque inficiato il buon andamento del progetto, c'è stata nel momento in cui abbiamo formato i gruppi, soprattutto quello dei ragazzi in affido, a causa della scarsa disponibilità delle famiglie».
All'incontro che si è svolto stamani, intitolato La mia esperienza. Io penso che ... sono intervenuti rappresentanti del Ministero, del Centro nazionale e del Comune di Roma. (bg)
(Crediti foto)
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