Minori stranieri, legge per la cittadinanza

2011/12/14

L'Italia sono anch'io: diciannove organizzazioni e associazioni si mettono insieme per promuovere una campagna a favore, tra le altre cose, del diritto di cittadinanza dei bambini nati in Italia da genitori stranieri regolari. L'obiettivo è raccogliere 50mila firme entro febbraio 2012 per presentare due proposte di legge di iniziativa popolare.

«Le persone di origine straniera che vivono in Italia sono oggi circa 5 milioni (stima Dossier Caritas Italiana Fondazione Migrantes al 1° gennaio 2010), pari all’8 % della popolazione totale. Di questi un quinto circa sono bambini e bambine, ragazzi e ragazze. Nati in gran parte in questo Paese, solo al compimento della maggiore età si vedono riconosciuto il diritto a chiederne la cittadinanza. Il luogo di provenienza dei loro genitori è lontano, spesso non ci sono mai stati. A loro, alle loro famiglie, vengono per lo più frapposte soltanto barriere. Limitazioni insormontabili e ingiustificate, che danno luogo a disuguaglianze, ingiustizie e persecuzioni»: così comincia il manifesto della campagna che spiega le ragioni della mobilitazione.

A lanciare l'iniziativa è un nutrito gruppo di associazioni, enti e organizzazioni:  Acli, Asgi, Rete G2, Arci, Caritas Italiana, Centro Astalli, Cgil, Emmaus, Fcei, Libera, Cnca, Lunaria, Migrantes, Il razzismo è una brutta parola, Tavola della pace, Comune di Reggio Emilia, Terra del fuoco, Ugl, Coordinamento enti locali per la pace. Hanno ricevuto il sostegno del Comune di Arezzo, Lvia, Cies, Regione Emilia Romagna, Regione Toscana, Regione Liguria e Regione Puglia.

Il quadro più aggiornato dell’immigrazione in Italia – scrivono i promotori - «racconta la progressiva stabilizzazione dei cittadini stranieri residenti nel nostro paese, la loro concentrazione nelle fasce di età più giovani e dunque nella componente della popolazione attiva, la crescita del numero dei figli dell’immigrazione che nascono o comunque vivono in Italia sin dalla tenera età». Ma nei confronti di queste persone il principio di uguaglianza sancito dall'articolo 3 della Costituzione «è completamente disatteso» perchè per questi ragazzi non esiste alcuna possibilità di acquisire automaticamente la cittadinanza: a differenza dei maggiori paesi occidentali, in Italia vige il cosiddetto ius sanguinis, la cittadinanza è acquisita per trasmissione da parte dei genitori.

I dati Istat dicono che, su 4,2 milioni di stranieri residenti nel nostro paese, 932.675 sono minori e 572.720 sono nati in Italia. Inoltre, la loro distribuzione demografica evidenzia una concentrazione nelle fasce di età più giovani: ha meno di 18 anni il 22% dei cittadini stranieri residenti (contro il 16,9 dell’intera popolazione); ha un’età compresa tra 18 e 39 anni il 47,2% dei cittadini stranieri (solo il 28,9% della popolazione complessiva). Scrivono i promotori: «Molti di loro non hanno mai conosciuto il paese di origine dei genitori; hanno forme e stili di vita del tutto simili ai coetanei italiani, sono a tutti gli effetti parte integrante della società italiana, ma non hanno acquisito la cittadinanza italiana alla nascita perché la legge italiana non lo prevede».

Anche per loro nasce la mobilitazione, che vuole «riportare il tema della cittadinanza all’attenzione dell’opinione pubblica ed al centro del dibattito politico», scrive il comitato promotore. «Intendiamo impegnarci con una raccolta di firme e l’organizzazione di eventi e iniziative capaci di sollecitare organizzazioni e singoli a dar vita ad un movimento trasversale e unitario sul tema del diritto di cittadinanza». L'obiettivo è raccogliere 50mila firme entro febbraio 2012 per presentare due proposte di legge di iniziativa popolare: la prima «che riformi la normativa sulla cittadinanza, aggiornando i concetti di nazione e nazionalità sulla base del senso di appartenenza ad una comunità determinato da percorsi condivisi di studio, di lavoro e di vita»; la seconda riconosce ai lavoratori stranieri regolarmente presenti in Italia da almeno cinque anni il diritto di voto nelle consultazioni elettorali locali, «quale strumento più alto di responsabilità sociale e politica».

L'elenco dei comitati territoriali attivi si può trovare in questa pagina. Sul sito della campagna sono scaricabili ulteriore materiale informativo e i moduli per la raccolta firme. (mf)