Partecipazione, ricerca Arciragazzi-Cevas

2011/11/16

I ragazzi che fanno esperienze di partecipazione nei vari contesti della vita hanno atteggiamenti, stili di vita e comportamenti diversi da quelli dei loro coetanei. È una delle conclusioni di Ftp, forme in trasformazione della partecipazione, un rapporto di ricerca sui «processi partecipativi dei giovani e sui loro effetti» presentato nei giorni scorsi.

L'indagine, realizzata da Arciragazzi e dal centro di ricerca Cevas, è stata curata dalla ricercatrice Liliana Leone. Lo scopo era quello di indagare «i processi di partecipazione e cittadinanza di ragazzi dai 14 ai 30 anni», attraverso lo studio delle «relazioni tra i processi partecipativi in famiglia e a scuola, le pratiche di associazionismo e la propensione ad assumere forme di responsabilità e impegno civico e sviluppare atteggiamenti attivi e propositivi nei confronti del futuro».

Il metodo scelto è stato innovativo: una rilevazione on line aperta a tutti interamente basata sul web e sui social media che ha preferito «evidenziare i possibili effetti della partecipazione concretamente sperimentati nel corso del tempo dai ragazzi in modo retrospettivo, a partire dall’osservazione degli atteggiamenti e dei comportamenti attuali».

Alla rilevazione, completamente anonima, hanno risposto 2.070 giovani. I questionari ritenuti validi sono stati 1.410, compilati da ragazzi provenienti da tutte le regioni italiane; tra questi l’83,5% sono studenti o studenti-lavoratori e l’età media è di 21 anni. Circa il 20% sono stati giovanissimi di età compresa tra 14 e 17 anni, «un elemento di grande interesse poiché il questionario era piuttosto impegnativo e la compilazione, che non avveniva in contesti scolastici, era del tutto volontari». Le ragazze hanno risposto in maggiore misura dei ragazzi (56% del campione contro il 44% maschi).

Il campione, pur non essendo «rappresentativo in senso tradizionale», è comunque «molto ampio e variegato»: la rilevazione avveniva in contesti «totalmente destrutturati, era volontaria e occorrevano mediamente circa 30 minuti per compilare il questionario», un intervallo di tempo notevole, considerata la permanenza spesso fulminea dei visitatori sulle pagine web.

In chiave generale, secondo quanto emerso da Ftp, un giovane su quattro (25%) fa parte di associazioni ricreative o culturali, il 18% di associazioni volontariato, il 14% degli scout. Circa il 18% invece, cioè due giovani su dieci, non ha mai fatto parte di alcuna associazione, né di gruppi parrocchiali, scout o comitati studenteschi.

Questa doppia velocità influenza molto le risposte del campione in alcuni dei quesiti fondamentali dell'indagine. Infatti il 59,4% di coloro che non hanno avuto alcuna esperienza di associazionismo nutre un basso livello di ''Speranza verso il futuro e nella possibilita' di cambiamento'', quota che scende al 35,4% tra coloro che invece sono impegnati in realtà associative. Inoltre, con «la sperimentazione di più appartenenze ad associazioni diminuisce la propensione ad accettare raccomandazioni e ricercare favoritismi»: il 62,4 % dei ragazzi impegnati in almeno tre realtà associative rifiuta la raccomandazione, punteggio che scende al 44,8% per i ragazzi “disimpegnati”. Anche l'adesione a modelli proposti da media e tv mostra medesimo andamento. Inoltre, tra i giovani che frequentano associazioni e realtà del volontariato è più forte la consapevolezza civica: solo il 7,8% si astiene dal voto.

Ma questi sono solo alcuni degli aspetti molto interessanti legati all'impegno e partecipazione di giovani e ragazzi. Come commenta la curatrice Leone «questa ricerca non ha voluto cercare le mosche bianche ma ha attirato a sé quella parte dei giovani che spesso rimane oscurata nei sondaggi dedicati ai problemi giovanili». Sono «giovani e giovanissimi che hanno dimostrato grandi potenzialità e saggezza, che leggono mediamente 7 libri l’anno, che vogliono esprimersi dentro e soprattutto fuori le reti dell’associazionismo giovanile. che vogliono esserci e che decidono che vale anche la pena di fare politica, di impegnarsi nello studio, nella propria comunità e investire nel domani».

Il testo integrale dell'indagine è disponibile sul sito di Arciragazzi e da quello di Cevas. (mf)

Foto: crediti.