Giovani detenuti a scuola di liuteria

2011/07/28

In carcere, nei centri diurni e in altri luoghi hanno imparato il mestiere di liutaio, che presto trasformeranno in un'attività d'impresa. I giovani detenuti e i ragazzi sottoposti a misure alternative alla detenzione coinvolti nel progetto In viaggio con l'arca raccontano questa esperienza in un documentario. Il video In viaggio con l'arca. Storie di lavoro in area penale minorile, firmato da Luca Ribustini, responsabile del progetto, testimonia le attività seguite dai ragazzi durante un percorso formativo che ha previsto l'insegnamento di mestieri legati all'alta liuteria artigiana, nel settore degli strumenti ad arco e dei pianoforti. Un viaggio a tappe, nei luoghi dove si svolge l'iniziativa: istituti penali per minorenni, centri diurni e altre strutture destinate alle attività svolte in area penale esterna di Bologna, Roma, Lamezia Terme e Catanzaro. In questi luoghi l'autore incontra alcuni giovani detenuti e ragazzi sottoposti a misure alternative alla detenzione, che raccontano l'esperienza formativa, i direttori di alcuni istituti penali per minorenni, un liutaio che ha partecipato ai laboratori come docente e altri soggetti coinvolti nell'iniziativa. Il documentario, realizzato alla fine del 2010, è stato proiettato a Roma e in altre città. Come è nato e come si svolge il progetto, realizzato dall'Associazione culturale Controchiave in collaborazione con il Dipartimento per la giustizia minorile e finanziato dalla Fondazione Vodafone Italia, lo spiega Ribustini. «In viaggio con l'arca nasce nel 2004, come progetto locale destinato ai giovani a rischio delle periferie urbane di Roma e incentrato su attività musicali. Nel 2009 si trasforma in un progetto a carattere nazionale, con un'impronta diversa che poi è quella attuale: l'idea è di coinvolgere giovani detenuti e ragazzi sottoposti a misure alternative alla detenzione, anche di altre città, in percorsi di formazione professionale legati all'alta liuteria artigiana nel settore degli strumenti ad arco e dei pianoforti, con l'obiettivo di sostenere il loro reinserimento nella società con competenze spendibili nel mercato del lavoro. Alla fine del 2010 si è conclusa la prima parte del progetto nazionale, che ripartirà a settembre». I ragazzi, di età compresa tra i 16 e i 21 anni, si sono appassionati a un mestiere artigianale di alto livello, creativo e gratificante: «i laboratori hanno rappresentato, per questi giovani, un momento di gioia e di speranza», sottolinea Ribustini. «Il progetto ha avuto un gran successo, ben oltre le nostre aspettative. I lavori dei giovani liutai sono molto richiesti dalle aziende del settore, che faticano a trovare dei bravi artigiani». In viaggio con l'arca, così, ripartirà il prossimo settembre con alcune novità: i ragazzi, dopo un'adeguata formazione che prevede il coinvolgimento di esperti, aziende, associazioni di categoria e amministrazioni locali, avvieranno, nel 2012, un'attività d'impresa, promuovendo e vendendo i loro prodotti con il marchio I liutai dell'arca. Alcuni costituiranno ditte individuali, mentre altri si inseriranno nelle aziende che aderiscono all'iniziativa. La nuova edizione del progetto coinvolgerà una trentina di giovani dell'area penale esterna e interna. L'idea dei promotori di In viaggio con l'arca, per il futuro, è di coinvolgere altre città nell'iniziativa e, alla fine del 2012, realizzare un nuovo documentario che racconti l'avvio dell'attività d'impresa. (bg)