Detenute madri con bambini piccoli mai più in carcere: il Senato ha approvato il disegno di legge che pone come nuovo standard l’esperienza di custodia attenuata dell’Icam di Milano, in via di realizzazione anche in altre città. La disposizione entrerà in vigore dal gennaio 2014 se non verrà prima completato il nuovo piano carceri.
Sale così a sei anni il limite di età dei figli sotto il quale sarà possibile la custodia fuori dal carcere, ma esclude dal beneficio i casi con particolari esigenze cautelari . L’intento è quello di evitare ai bambini il duplice trauma o dell’allontanamento dalla madre o della vita in un ambiente poco adatto alla loro crescita come il carcere. Negli Icam (Istituti di custodia attenuata per madri detenute), invece, madri e bambini vivranno ambiente più familiare che non ricorda il carcere, anche se per le madri vigono le stesse regole presenti negli istituti di pena: gli operatori della polizia penitenziaria lavorano senza divisa ed è prevista la presenza di alcuni educatori specializzati con il compito di offrire opportunità di formazione alle madri e sostenerle nel rapporto affettivo con i figli.
Secondo i dato forniti dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, il problema riguarda oggi 43 bambini e 42 madri (solo una decina italiane), alle quali si aggiungono altre quattro donne in stato di gravidanza. Il carcere italiano con la maggiore presenza di bambini è quello romano di Rebibbia con 14 piccoli, seguito da San Vittore (Milano) con 9 e da Torino-Lorusso e Cotugno con 6. Sono invece 16 gli istituti penitenziari attrezzati con asili nido.
Tra le altre novità, la possibilità che gli Icam ospitino non solo madri detenute ma anche donne incinte e padri, nel caso in cui la madre fosse deceduta o assolutamente impossibilitata ad occuparsi dei figli. Cambia anche il diritto di visita al minore infermo, anche non convivente, da parte della madre detenuta o imputata (o del padre). In caso di imminente pericolo di vita o di gravi condizioni di salute del minore, Il magistrato di sorveglianza potrà concedere il permesso urgente per visitare il figlio malato, con modalità che, nel caso di ricovero ospedaliero, devono tener conto della durata del ricovero e del decorso della patologia. Inoltre, la detenuta o imputata potrà chiedere di assistere il figlio durante le visite specialistiche relative a gravi condizioni di salute.
Sarà poi possibile ottenere gli arresti domiciliari per madri di figli di età non superiore a dieci anni dopo aver scontato almeno un terzo della pena o almeno quindici anni nel caso di condanna all'ergastolo. La nuova legge stabilisce che le condanne possano essere espiate fino a quattro anni in una casa famiglia protetta o nella propria abitazione, sempre che non ci sia pericolo di fuga o di ulteriori attività criminali. Questa agevolazione non sarà possibile se il reato rientra tra quelli connessi alla criminalità organizzata.
Le strutture verranno individuate da un decreto del ministro della Giustizia: la nuova legge entrerà in vigore dal 2014, nel caso in cui non venga attuato il Piano straordinario penitenziario.
Nei prossimi giorni, su questo portale, verrà pubblicato un commento giuridico alla nuova norma. (mf)