Adolescenti nel mondo, rapporto Unicef

2011/03/02

Quali sono le sfide globali che gli adolescenti di oggi si trovano ad affrontare? Quali gli investimenti necessari per permettere loro di fronteggiarle al meglio? A queste e altre domande tenta di dare una risposta il rapporto dell'Unicef La condizione dell'infanzia nel mondo 2011. Adolescenza: il tempo delle opportunità.

Il documento, presentato a Roma lo scorso 25 febbraio, è suddiviso in quattro capitoli: il primo si sofferma sugli adolescenti e l'adolescenza nel contesto internazionale; il secondo, intitolato Realizzare i diritti degli adolescenti, affronta vari argomenti, fra cui la salute, l'istruzione, il matrimonio nell'età adolescenziale, le mutilazioni genitali femminili e il lavoro minorile; il terzo si concentra sulle sfide globali (cambiamenti climatici, povertà, disoccupazione e globalizzazione, delinquenza e violenza, scenari di conflitto ed emergenza) e il quarto, infine, sugli investimenti necessari per dare la possibilità ai giovani di affrontare al meglio rischi e pericoli. Insieme alle sfide globali, infatti, gli adolescenti di oggi si trovano ad affrontare una serie di pericoli, così sintetizzati nell'introduzione: «gli infortuni che ne uccidono 400.000 ogni anno; la gravidanza e il parto precoci, cause primarie di morte tra le adolescenti; le pressioni che tengono 70 milioni di adolescenti lontani dalla scuola; lo sfruttamento, i conflitti violenti e il peggior tipo di abusi per mano degli adulti».

Oltre agli approfondimenti sui tanti temi che riguardano il mondo degli adolescenti, il rapporto contiene anche delle schede dedicate ad alcuni paesi (fra cui Haiti, Giordania, India e Messico), saggi, testi scritti da adolescenti, grafici e tavole statistiche sulla salute, sull'istruzione, sull'equità e su altri aspetti. Venendo ai dati, e in particolare ai temi relativi al benessere fisico e alla salute, dal documento emerge che più di 70 milioni di bambine e di donne tra i 15 e i 49 anni hanno subìto mutilazioni genitali, di solito prima dell'inizio della pubertà. Su scala mondiale, poi, un terzo di tutti i nuovi casi di sieropositività riguarda giovani tra i 15 e i 24 anni. Il rischio di infezione da Hiv è notevolmente più elevato tra le adolescenti e le giovani donne rispetto agli adolescenti e ai giovani di sesso maschile.

Sull'istruzione il rapporto rivela che in tutto il mondo quasi la metà degli adolescenti non frequenta la scuola secondaria. Le percentuali di frequenza più basse si registrano nell'Africa orientale e meridionale, con dei tassi netti d'iscrizione pari al 24 per cento per i ragazzi e al 22 per cento per le ragazze. Altri dati si concentrano sul lavoro minorile e sui matrimoni precoci. Sul primo aspetto emerge che attualmente circa 150 milioni di bambini tra i 5 e i 14 anni sono impegnati nel lavoro minorile, e l'incidenza di questo fenomeno risulta maggiore nell'Africa sub-sahariana. Sul secondo i dati rivelano che nel mondo in via di sviluppo (Cina esclusa), una ragazza adolescente su cinque è sposata o convivente. Questo tasso aumenta fino al 28 per cento in Asia meridionale, la regione in cui si registra la maggiore incidenza del fenomeno, e fino al 59 per cento nel Niger.

Ma quali sono gli investimenti che consentirebbero agli adolescenti di affrontare efficacemente le sfide globali? Il rapporto individua «cinque ambiti fondamentali in cui i partner possono unirsi e investire negli adolescenti: raccolta e analisi dei dati, istruzione e formazione, partecipazione, creazione di un ambiente di sostegno per i diritti degli adolescenti e iniziative per far fronte alla povertà e alle disuguaglianze». (bg)