Ospitalità familiare e nuovi bisogni sociali

2010/03/11 Topics Children in alternative care

Il Bed and Breakfast Protetto per i giovani in difficoltà

Franca Colombo

Milano, Angeli, 2009

 

L’esperienza del Bed and breakfast protetto, descritta nel volume, è parte delle iniziative del CAM (Centro ausiliario per i problemi minorili) di Milano. Si tratta di un’ospitalità familiare retribuita per adolescenti/giovani

(17-20 anni), che durante il giorno lavorano e studiano e alla sera, non potendo rientrare presso la propria famiglia, desiderano essere accolti in un ambiente familiare piuttosto che in un pensionato. Il compenso previsto per questa ospitalità è di 1.000 euro al mese. Non sono richiesti titoli di studio particolari ma un reale interesse per i problemi giovanili, unitamente alla disponibilità di una stanza a uso esclusivo dell’ospite. Titolo preferenziale viene dato alle coppie, coniugate o stabilmente conviventi.

Per accedere a questo servizio è indispensabile partecipare al corso di formazione di 20 ore. Un’attenzione particolare è dedicata alla fascia dei minori stranieri non accompagnati, che costituiscono un gruppo-target ancora molto problematico, soprattutto per la mancanza di organiche politiche sociali in materia.

La scelta imposta dal CAM è di non consentire alle famiglie ospitanti di prendere in carico più di due giovani per volta, onde evitare il rischio di trasformare questo intervento in un’attività di tipo alberghiero con finalità prettamente strumentali. La famiglia ospitante mantiene la sua natura di relazione sociale primaria, nonostante si cerchi di evitare l’imposizione di un legame tipicamente genitoriale, nel rispetto delle famiglie di appartenenza e della richiesta di privacy da parte del giovane ospite.

Fin dall’inizio si è rivelata di grande utilità la struttura organizzativa del CAM a supporto di questo servizio. Un ruolo di vitale importanza è svolto dall’Ufficio borse lavoro/studi, in cui opera un’équipe composta da volontari, coordinata da uno psicologo. L’équipe valuta preventivamente le inclinazioni del ragazzo e cerca di orientare le sue scelte verso mansioni o settori di lavoro consoni alle sue reali attitudini.

L’Ufficio attiva poi la sua rete di contatti e di accordi con enti o aziende in grado di offrire un lavoro ai borsisti CAM, sollevando le imprese dall’onere della retribuzione e dall’obbligo di una futura assunzione. Per le borse studio, invece, si sanciscono convenzioni e accordi di collaborazione con le scuole.

Il CAM versa direttamente al giovane borsista il contributo mensile di 300/400 euro. La borsa lavoro ha una durata di sei mesi, rinnovabile solo per altri sei mesi, mentre la borsa studio prevede una durata pari a un anno scolastico, rinnovabile per la durata dell’intero corso, a condizione che i risultati di fine anno siano soddisfacenti. Per un ragazzo che si avvia verso l’autonomia adulta è indispensabile sperimentarsi in un lavoro retribuito e abituarsi a gestire in proprio il denaro, come per chi studia è importante gestire oculatamente il contributo della borsa di studio.

Il CAM, se da un lato offre ai giovani un’opportunità per prepararsi in modo concreto a una reale autonomia adulta, dall’altro offre anche alle famiglie ospitanti una serie di garanzie che ne facilitino il compito. In primo luogo la scelta dell’abbinamento che meglio concilia i bisogni del giovane con le risorse della famiglia ospitante. In secondo luogo, durante tutto lo svolgimento dell’ospitalità, un’azione di supporto alla gestione dei problemi connessi con la giovane età dell’ospite e al confronto con culture diverse. La presenza dell’educatore, che svolge un ruolo educativo e di ammortizzatore tra famiglia ospitante e ospite, insieme alla frequentazione mensile al gruppo delle famiglie ospitanti in presenza di una psicologa, sono gli strumenti di garanzia che rendono possibile e utile l’accoglienza domestica anche per i ragazzi più grandi vicini alla maggiore età.

In cinque anni di attività 25 giovani hanno raggiunto gli obiettivi di autonomia previsti dal progetto, e ogni anno una ventina di famiglie si dichiara disponibile all’accoglienza. dopo avere frequentato il corso di formazione obbligatorio.

Tutte le segnalazioni di libri sono pubblicate anche nella rivista

Rassegna bibliografica: infanzia e adolescenza