Accrescere la diffusione della lettura in Italia e promuovere gli autori italiani anche all'estero: sono gli obiettivi del Centro per il libro e la lettura, che oggi ha un nuovo assetto organizzativo. Fra le attività in programma, presentate il 17 febbraio a Roma, una serie di iniziative rivolte ai bambini e ai ragazzi sotto i 14 anni.
Il Centro, che ha sede a Roma ed è stato istituito nel 2007 dal Ministero per i beni e le attività culturali, si propone come punto di riferimento per la realizzazione di politiche di diffusione del libro e della lettura. Il nuovo assetto organizzativo prevede la cooperazione con la Presidenza del Consiglio dei ministri, con gli altri dicasteri interessati e con le autonomie locali, oltre a una stretta collaborazione tra pubblico e privato.
I programmi proposti dal Centro, che prevedono le nuove attività per il prossimo triennio, sono sette: tre mirano ad aumentare il numero di lettori e a favorire l'intensificazione della lettura nelle fasce più deboli; due puntano a promuovere la cultura del libro e gli altri hanno l'obiettivo di integrare le attività ordinarie già svolte dal Centro. Le varie iniziative si svilupperanno principalmente in città non capoluogo di provincia, coinvolgendo tutte le strutture culturali di ciascuna realtà territoriale.
Ai bambini e ai ragazzi di età inferiore ai 14 anni è dedicato il primo programma, che rientra fra quelli finalizzati ad aumentare il numero di lettori e a favorire l'intensificazione della lettura nelle fasce più deboli. Il programma - si legge nella presentazione delle nuove attività, sul sito del Governo - «vuole essere una procedura sperimentale, quasi un laboratorio di ricerca». Il primo anno sarà dedicato alla scelta del campione, alla costituzione dei gruppi di intervento e ai collegamenti con le università; il secondo all'attuazione delle singole iniziative; il terzo, infine, servirà alla valutazione degli esiti e alla costruzione di un modello di cui si verificherà il funzionamento.
Obiettivo del Centro, si legge nel programma del primo triennio, «è il raggiungimento del 50 per cento di lettori – suddivisi in un 10 per cento di lettori abituali e in un 40 per cento di saltuari – nell'arco di un decennio». Oggi, infatti, secondo i dati riportati nel programma, gli italiani definiti lettori abituali sono solo 4 milioni, cioè l'8 per cento della popolazione adulta.
Recenti ricerche rivelano, invece, una tendenza diversa proprio fra i più giovani: secondo i dati forniti dalle indagini di Istat e Nielsen bookscan, presentate il 15 maggio scorso alla Fiera internazionale del libro di Torino, la lettura è un'abitudine che riguarda il 56,6 per cento dei ragazzi di età compresa tra i 6 e i 19 anni. (bg)
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