Città riservatarie e buone pratiche: terzo incontro

2010/01/15

Si terrà il 18, a Roma, l'incontro tecnico promosso dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e dal Centro nazionale nell'ambito delle attività del Tavolo di coordinamento tra Ministero e Città riservatarie della legge 285/1997. Tema dell'incontro, le prassi e le esperienze di prevenzione dell'allontanamento di minori dalla famiglia.

Rivolto a funzionari e dirigenti delle amministrazioni locali e operatori impegnati nei progetti realizzati nel quadro delle finalità della legge 285/1997,  l'incontro si propone come occasione di riflessione sul tema e spazio di confronto e scambio di buone pratiche orientate a prevenire l'allontanamento di minori dalla famiglia.

Durante la prima parte dell'incontro, Elena Malaguti, docente dell'Università di Bologna, si concentrerà su Le sfide attuali per il lavoro educativo e di prevenzione: una riflessione generale, mentre Clara Silva, docente dell'Università di Firenze, interverrà sul tema Tra accoglienza e l'incontro: il lavoro con bambine, bambini, adolescenti e genitori migranti.

La seconda parte, dedicata all'analisi dei progetti per la prevenzione dell'allontanamento di minori dalla famiglia realizzati dalle Città riservatarie, prevede la costituzione di gruppi di lavoro per approfondimenti sugli interventi di sostegno genitoriale e sugli interventi educativi con adolescenti.

L'incontro su Prassi ed esperienze di prevenzione dell'allontanamento di bambine, bambini e adolescenti dalla famiglia è il terzo di quattro appuntamenti su temi individuati come aree di approfondimento per l'analisi delle “buone pratiche 285”. I due precedenti (il primo sui servizi educativi per la prima infanzia, il secondo sull'inclusione sociale nelle Città riservatarie) si sono svolti, rispettivamente, il 19 giugno e il 30 settembre, mentre il quarto sarà dedicato al tema della partecipazione di bambini e adolescenti.

Le quindici Città riservatarie (Bari, Bologna, Brindisi, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Taranto, Torino e Venezia) costituiscono il nucleo fondante per le politiche della legge 285/1997 e sono anche un piccolo “laboratorio” in materia di infanzia e adolescenza. La norma, che istituisce il fondo nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, riserva una quota delle risorse del fondo alle quindici Città, per il finanziamento di progetti finalizzati alla promozione di diritti e opportunità per l'infanzia e l'adolescenza. (bg)

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