Quando i bambini multano gli automobilisti incivili

2009/10/16

La multa sul parabrezza è l'incubo di ogni automobilista. Ma giovedì 15 ottobre, a Genova, gli indisciplinati possessori di un veicolo non hanno dovuto sborsare neppure un centesimo per le loro marachelle su quattro ruote. È bastata l'ammenda morale, perché per un'intera mattina sono stati i bambini a fare da vigili urbani.

Equipaggiati di regolare blocchetto, i 250 piccoli tra gli 8 e i 10 anni si sono divertiti ad affibbiare multe simboliche con la perentoria scritta “Lei è un maleducato” alle auto parcheggiate in doppia fila, sui marciapiedi, sulle strisce pedonali. Dalle 9,30 alle 12,30: una normale mattina di scuola trascorsa invece nella centralissima via XX settembre del capoluogo ligure grazie al progetto Facciamoci strada promosso dall'associazione Emilyguria e sposato dall'amministrazione comunale genovese. Strada chiusa al transito e riconvertita come spazio libero per i bambini che offre la possibilità di giocare, ascoltare favole, parlare con i grandi dei problemi del vivere in città (dal traffico alla sicurezza stradale), colorare l’asfalto con i gessetti, fare merenda con la focaccia. E ovviamente la possibilità di punire allegramente gli automobilisti negligenti. Con loro i volontari di Emilyguria, quelli della cooperativa Agorà che ha curato alcuni laboratori all'aria aperta, la Protezione civile e i nonni-vigile

Facciamoci strada non ha voluto essere un “semplice” percorso didattico di educazione stradale. Emilyguria ha puntato «sulle buone pratiche sul territorio genovese orientate a potenziare l’autonomia e la responsabilità dei cittadini più giovani nei percorsi quotidiani». I bambini sono diventati così il parametro di come rendere la città e la strada più vivibili e sicure per tutti, per assicurare il pieno diritto di cittadinanza alle persone che, a causa dell'inaccessibilità o della prepotente presenza dell'automobile, diventano di fatto una “utenza debole” e dipendente: su questo tema l'associazione ha realizzato anche una pubblicazione presentata durante la manifestazione

L'esperienza dei bambini-vigile e delle multe simboliche si rifà a quella già sperimentata con successo in altre città italiane. L'ultimo esempio, l'estate scorsa, è quello di Livorno, col progetto A spasso sicuri in città promosso dalla Polizia municipale cittadina in collaborazione con Trool.it. Ma analoghe iniziative hanno riguardato e riguardano periodicamente grandi città come Roma e Milano e altre più piccole come Loano, Campobasso, Martinafranca e Pesaro, spesso per iniziativa di associazioni di genitori o grazie a campagne di sensibilizzazione come Stia al suo posto. Sempre con l'obiettivo di combattere l'inciviltà e assicurare città meno invivibili per i bambini e per gli altri cittadini deboli. (mf)