Dal 2000 al 2007, in Europa, i minori che hanno abbandonato la scuola sono diminuiti ma, nonostante tutto, i numeri degli abbandoni sono ancora alti: 14,8%. Lo dice il primo Rapporto sui giovani dell'Unione europea una relazione che contiene dati particolareggiati e un'analisi di Eurostat.
Sempre secondo il rapporto - che verrà pubblicato ogni tre anni e contribuirà a migliorare le conoscenze di base sulla gioventù - i giovani tra i 15 e i 29 anni sono 96 milioni e rappresentano il 20% della popolazione totale ma, entro il 2050, è prevista una diminuzione: si arriverà al 15,3%. Tra coloro che sono in età 18-24 anni, 1 su 7 non continua oltre la scuola dell'obbligo o ha istruzione inferiore. Un esercito di circa sei milioni di ragazzi e ragazze.
Ma sebbene ci sia un'alta percentuale di ragazzi che lasciano la scuola, i numeri del rapporto parlano anche in positivo. Ci sono 3 milioni di studenti delle scuole superiori in più che nel 2000 e un milione di nuovi laureati all'anno. Inoltre, tra il 1998 e il 2006, il numero degli studenti è cresciuto del 25%. Anche all'università il numero delle ragazze cresce: le iscrizioni risultano essere del 23% più alte di quelle dei ragazzi.
La Commissione europea, davanti a questi numeri, ha adottato un nuovo piano per i giovani: An EU Strategy for Youth - Investing and Empowering (Una strategia per i giovani – Investire e dar loro responsabilità). Si tratta di un progetto - della durata di un decennio - che intende creare maggiori opportunità per i giovani spaziando in vari settori dall'istruzione all'occupazione, dalla sanità allo sport. Una strategia che vuole migliorare l'inserimento sociale e la partecipazione alla vita della società ma anche sviluppare la solidarietà.
È un piano ad ampio raggio e intersettoriale che intende rafforzare la cooperazione tra gli Stati membri nel trattare le questioni e i problemi che toccano direttamente coloro che faranno il futuro dell'Europa. (sp)
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