“Costretti a vivere tra le macerie”, rapporto Save the Children sui bambini di Raqqa

03/09/2021 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:

A quattro anni dalla battaglia di Raqqa i bambini della città siriana vivono ancora tra le macerie con accesso limitato ad acqua, elettricità e istruzione. È quanto emerge dal rapporto di Save the Children Costretti a vivere tra le macerie: recupero inclusivo a Raqqa.

Dopo la fine della battaglia nel 2017 migliaia di persone sono tornate o si sono trasferite a Raqqa e il rapporto stima che attualmente vi risiedono tra le 270.000 e le 330.000 persone.
Secondo i dati di una ricerca precedente il 36% degli edifici della città è completamente distrutto ma il livello di ricostruzione e ripristino delle abitazioni rimane ancora basso, con bambini che vivono nella costante paura che le loro case crollino. Nel corso degli ultimi quattro anni il rispristino degli edifici non è stato significativo e per questo i bambini sono ancora costretti a vivere tra le macerie di abitazioni diroccate.

La pubblicazione evidenzia inoltre che tre quarti della popolazione di Raqqa dipendono dai sussidi per l’acquisto di cibo e altri beni e servizi di base. Una situazione esacerbata dalla peggiore siccità degli ultimi nove anni in questa regione della Siria, che impedisce l’accesso all’acqua pulita per le famiglie di Raqqa causando una crisi di salute pubblica con un aumento di malattie trasmesse dall’acqua e difficoltà nel prevenire la diffusione del Covid-19.

«Anche gli edifici scolastici – spiega Save the Children nella presentazione dell’indagine - versano in condizioni critiche e ad oggi l’80% delle scuole della città è ancora danneggiato e solo un quarto degli edifici scolastici è in ricostruzione. Molti insegnanti sono fuggiti nel 2017 e le autorità locali hanno difficoltà a riportare in città personale qualificato, per questo molti insegnanti non hanno qualifiche e formazione professionale. Il 14% dei bambini non frequenta affatto la scuola e quasi il 20% la frequenta meno di tre volte a settimana. Con l’avanzare dell’età i tassi di frequenza dei bambini diminuiscono, sia per i maschi che per le femmine, e il 65% dei bambini con disabilità non la frequenta affatto».

Il rapporto è disponibile sul sito di Save the Children, nella sezione “Pubblicazioni”.

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