Nascite in calo anche nel 2019, nuovo report Istat

24/12/2020 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:

Nel 2019 le nascite continuano a diminuire. Il report Istat Natalità e fecondità della popolazione residente, infatti, rivela che i nuovi nati nel 2019 sono 420.084, quasi 20 mila in meno rispetto all’anno precedente e oltre 156 mila in meno nel confronto con il 2008. Il calo è attribuibile quasi esclusivamente alle nascite da coppie di genitori entrambi italiani (327.724 nel 2019, oltre 152 mila in meno rispetto al 2008).

«Si tratta di un fenomeno di rilievo – si spiega nella pubblicazione - , in parte dovuto agli effetti “strutturali” indotti dalle significative modificazioni della popolazione femminile in età feconda, convenzionalmente fissata tra 15 e 49 anni. In questa fascia di popolazione le donne italiane sono sempre meno numerose: da un lato, le cosiddette baby-boomers (ovvero le donne nate tra la seconda metà degli anni Sessanta e la prima  metà dei Settanta) stanno uscendo dalla fase riproduttiva (o si stanno avviando a concluderla); dall’altro, le generazioni più giovani sono sempre meno consistenti. Queste ultime scontano, infatti, l’effetto del cosiddetto baby-bust, ovvero la fase di forte calo della fecondità del ventennio 1976-1995, che ha portato al minimo storico di 1,19 figli per donna nel 1995. A partire dagli anni duemila l’apporto dell’immigrazione, con l’ingresso di popolazione giovane, ha parzialmente contenuto gli effetti del baby-bust; tuttavia, l’apporto positivo dell’immigrazione sta lentamente perdendo efficacia man mano che invecchia anche il profilo per età della popolazione straniera residente».

La fase di calo della natalità iniziata nel 2008 si ripercuote anche sui primi figli: nel 2019 sono 200.291 (-29,5% sul 2008) e rappresentano il 47,7% del totale dei nati. La forte contrazione dei primi figli rispetto al 2008 interessa tutte le aree del Paese, ad eccezione della Provincia autonoma di Bolzano che, al contrario, presenta un aumento (+1,7%).
«Tra le cause del calo dei primi figli -si legge nel report - vi è la prolungata permanenza dei giovani nella famiglia di origine, a sua volta dovuta a molteplici fattori: il protrarsi dei tempi della formazione, le difficoltà che incontrano i giovani nell’ingresso nel mondo del lavoro e la diffusa instabilità del lavoro stesso, le difficoltà di accesso al mercato delle abitazioni, una tendenza di lungo periodo di bassa crescita economica, oltre ad altri possibili fattori di natura culturale».

Dal 2012 al 2019 diminuiscono anche i nati con almeno un genitore straniero (quasi 15 mila in meno) che, con 92.360 unità, costituiscono il 22% del totale dei nati, oltre 4.200 in meno solo nell’ultimo anno. I nati da genitori entrambi stranieri, scesi per la prima volta sotto i 70 mila nel 2016 (69.379), sono 62.918 nel 2019 (15% sul totale dei nati), poco più di 2.500 nati in meno rispetto al 2018.

Il numero medio di figli per donna continua a scendere: 1,27 per il complesso delle donne residenti (1,29 nel 2018 e 1,46 nel 2010, anno di massimo relativo della fecondità). Aumenta, infine, l’età media in cui si diventa madri (31,3 anni, 3 in più rispetto al 1995).