La qualità dei servizi per l’infanzia nella società globale

Il libro raccoglie i lavori presentati al Convegno nazionale La qualità dei servizi per l’infanzia nella società globale, organizzato dal Comune di Modena in collaborazione con il Gruppo nazionale nidi infanzia nel 2008. Il tema della qualità dei servizi per l’infanzia è stato affrontato evidenziandone la complessità, le diverse prospettive con cui è affrontata dai diversi attori dei servizi: solitamente l’attenzione di chi li gestisce è quella di garantirne la qualità contenendone i costi; l’attenzione degli educatori è tesa a migliorare continuamente la qualità dell’azione educativa tenendo conto, ma solo parzialmente, di altri aspetti; l’attenzione del politico è quella di rispondere alla domanda crescente da parte delle famiglie aumentando il numero dei servizi. Sembrerebbe che l’attenzione dei diversi attori dei servizi non converga sullo stesso obiettivo e ciò costituisce un problema dal momento che i servizi sono fatti di relazione educativa, ma al contempo di sostenibilità economica, di gestione e di scelte politiche.

In ambito educativo la valutazione della qualità riceve due accezioni: quella aziendalista, che esprime la cultura dell’impresa e che individua nella qualità l’insieme delle proprietà di un servizio che gli conferiscono la possibilità di soddisfare i bisogni del cliente; quella che si focalizza sull’ecologia del sistema educativo e che comprende l’insieme delle risorse materiali, umane e simboliche che un’istituzione organizza al fine di svolgere un’azione educativa sui suoi destinatari.

Con il problema della presenza cospicua di famiglie e bambini migranti, il problema della qualità diventa anche quello di analizzare i bisogni delle “nuove” famiglie e quello di definire nuove competenze che devono qualificare la professionalità degli educatori. Questi devono aprirsi a una maggiore consapevolezza sui temi dell’identità culturale: educatori e genitori possono, infatti, anche per i loro diversi riferimenti culturali, essere portatori di differenti schemi interpretativi della realtà, concezioni della genitorialità, aspettative nei confronti della qualità dei servizi stessi.

La qualità delle politiche per l’infanzia viene definita dalla Regione Emilia-Romagna intorno a quattro assi portanti: aiutare le famiglie a conciliare tempo di lavoro e cura dei figli; riconoscere il ruolo cruciale della cura ed educazione dedicata ai bambini per il loro sviluppo futuro; sostenere i genitori nel loro ruolo educativo; favorire l’integrazione sociale. I servizi pubblici per l’infanzia contribuiscono al benessere individuale dei bambini sia direttamente, sostenendo le loro capacità (tra cui quelle di interazione sociale, di conoscere, di giocare), sia indirettamente agendo sulle capacità dei genitori (tra cui la capacità di lavorare, di partecipazione). Se si considera tali effetti, la spesa pubblica sostenuta per la creazione e gestione dei servizi all’infanzia agisce sul benessere dei bambini e delle loro famiglie e produce effetti che durano nel tempo, misurabili in termini di capacità individuali.

L’analisi del sistema dei servizi educativi per la prima infanzia in Italia evidenzia una percentuale piuttosto bassa di bambini nei servizi e un’alta disomogeneità nella loro distribuzione territoriale. Per uno sviluppo di un sistema di politiche per la prima infanzia è evidente come occorra sia una maggiore responsabilità legislativa, un impegno anche economico maggiore da parte dello stato centrale così come è indispensabile che la cultura dei diritti dell’infanzia, le buone pratiche costruite in quarant’anni di storia dei servizi per la prima infanzia diventino patrimonio delle comunità e possano produrre consapevolezza e volontà nei decisori politici.

 

La qualità dei servizi per l’infanzia nella società globale. Convegno nazionale, Azzano San Paolo, Junior, 2010

 

Tutte le proposte di lettura sono pubblicate anche nella rivista  Rassegna bibliografica: infanzia e adolescenza