Itu-Cop: bambini e sicurezza on line [1]
Quanto è sicura Internet per i minori? Secondo l'Itu [2] (International Telecommunication Union), agenzia ONU che si occupa di tecnologie dell'informazione e della comunicazione, la rete è utilizzata dal 90% dei teenager e il 60% dei bambini si serve di programmi per parlare e chattare on line.
Intanto Internet continua a crescere a ritmo esponenziale: dai 200 milioni del 1998, oggi il popolo che naviga nel cyberspazio ha superato 1,5 miliardi di utenti. E con l'aumento dell'utenza è sempre più urgente risolvere il problema della sicurezza on line soprattutto per i minori.
L'agenzia ONU continua elencando che un bambino su 5 è preso di mira da pedofili mentre il 30% delle adolescenti sono state intimidite sessualmente on line in chat, ma di queste solo il 7% ne ha parlato con i genitori per paura che venisse loro impedito di usare Internet.
Sono molte le trappole e gli argomenti non adatti che i giovani internauti possono incontrare nel cyberspazio: dall'adescamento alla violenza, dalla pornografia al cyberbullismo, dalle scommesse alle frodi.
Partendo dal principio che i bambini sono il futuro, l'Itu [2] si muove sul terreno della sicurezza in rete attraverso il progetto Cop [3] (che in inglese significa poliziotto) acronimo di Child online protection (Protezione on line dei bambini). Gli obiettivi sono molto semplici e precisi: identificare rischi e vulnerabilità dei bambini nel cyberspazio; creare attenzione; sviluppare mezzi per minimizzare i rischi e condividere conoscenza ed esperienza.
E a Tokyo per trattare un argomento così importante e delicato, il 2 e 3 giugno si tiene il convegno Safer Internet Environment for Children [4] (Internet sicuro per bambini). Sarà un momento importante per uno scambio di punti di vista e per dialogare di buone pratiche e strategie per le politiche in difesa dei bambini che utilizzano internet. (sp)
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