Povertà in Italia, nuovo report Istat [1]
Dopo quattro anni di aumento si riducono per la prima volta il numero e la quota di famiglie in povertà assoluta, pur rimanendo su livelli molto superiori a quelli precedenti la crisi del 2008-2009. Lo rivela l’ultimo report Istat sulla povertà in Italia [5], che riporta dati relativi al 2019.
Secondo le stime dell’Istituto nazionale di statistica, le famiglie in povertà assoluta sono quasi 1,7 milioni (con un’incidenza pari al 6,4%), per un totale di quasi 4,6 milioni di persone (7,7%), in significativo calo rispetto al 2018 quando l’incidenza era pari, rispettivamente, al 7% e all’8,4%. In particolare, nel Mezzogiorno la povertà familiare scende dal 10% all’8,6% e quella individuale dall’11,4% al 10,1%. Anche nel Centro la povertà delle persone residenti registra una riduzione significativa, dal 6,6% del 2018 al 5,6%. «La diminuzione della povertà assoluta – si legge nel report - si deve in gran parte al miglioramento, nel 2019, dei livelli di spesa delle famiglie meno abbienti (in una situazione di stasi dei consumi a livello nazionale). L’andamento positivo si è verificato in concomitanza dell’introduzione del Reddito di cittadinanza (che ha sostituito il Reddito di inclusione) e ha interessato, nella seconda parte del 2019, oltre un milione di famiglie in difficoltà».
I dati evidenziano inoltre che la povertà assoluta aumenta in presenza di figli conviventi, soprattutto se minorenni, passando dal 6,5% delle famiglie con un figlio under 18 al 20,2% di quelle con tre o più figli minorenni. Anche tra le famiglie monogenitore la povertà è più diffusa rispetto alla media, con un’incidenza dell’8,9%, ma in attenuazione rispetto all’anno precedente, quando era pari all’11,4%.
I minorenni in povertà assoluta sono, nel 2019, un milione 137mila (11,4% rispetto al 7,7% delle persone a livello nazionale; 12,6% nel 2018). L’incidenza varia dal 7,2% del Centro al 14,8% del Mezzogiorno. «Rispetto al 2018 – si legge nel report - le condizioni dei minori migliorano sia a livello nazionale sia al Centro (da 10,1% a 7,2%). Disaggregando per età, l’incidenza si conferma più elevata nelle classi 7-13 anni (12,9%) e 4-6 anni (11,7%) rispetto alle classi 0-3 anni (9,7%) e 14-17anni (10,5%), quest’ultima in particolare miglioramento rispetto all’anno precedente (12,9%)».
Oltre 619mila le famiglie con minorenni in povertà assoluta, con un’incidenza del 9,7% (oltre tre punti più alta del valore medio di 6,4%). «La cittadinanza – spiega l’Istat - ha un ruolo importante nel determinare la condizione socio-economica della famiglia: è in condizione di povertà assoluta il 6,3% delle famiglie con minori composte solamente da italiani (in miglioramento rispetto allo scorso anno) e il 31,2% delle famiglie con minori composte solo da stranieri».
Le famiglie in condizioni di povertà relativa sono stimate pari a poco meno di 3 milioni (11,4%), per un totale di oltre 8,8 milioni di persone (14,7%). Rispetto al 2018 la situazione è sostanzialmente stabile in tutte le ripartizioni: nel Nord l’incidenza si attesta a 6,8% con valori simili sia nel Nord-ovest sia nel Nord-est (rispettivamente 6,7% e 6,9%), mentre è pari a 21,1% nel Mezzogiorno.
Le famiglie con tre o più figli minorenni hanno un’incidenza di povertà relativa quasi tre volte superiore a quella media nazionale (34,4% contro 11,4%).