Unicef: priorità ai bambini più svantaggiati [1]
«Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio hanno aiutato il mondo a realizzare straordinari progressi per i bambini, ma ci hanno anche mostrato che molti di loro sono rimasti indietro». Lo ha dichiarato Anthony Lake, direttore dell'Unicef, in occasione del lancio del rapporto Progress for children. Beyond averages: learning from the Mdgs [7], avvenuto il 23 giugno scorso.
Il nuovo rapporto dell'Unicef [8] rivela che, nonostante gli importanti risultati raggiunti, la diseguaglianza nelle opportunità ha lasciato milioni di bambini in condizioni di povertà, esposti a un elevato rischio di mortalità infantile, privi di accesso all'istruzione o in condizioni di malnutrizione cronica.
Dai dati riportati in Progress for children. Beyond averages: learning from the Mdgs emergono i grandi passi avanti fatti dal 1990 ad oggi, ma anche le profonde disparità di condizioni tra i minori nel mondo.
Fra i traguardi raggiunti ci sono, ad esempio, la diminuzione di oltre la metà del tasso di mortalità infantile sotto i 5 anni, la diminuzione del 45 per cento del tasso di mortalità materna e la riduzione delle disuguaglianze tra i più poveri e i più ricchi in oltre metà degli indicatori analizzati dall'Unicef.
D'altro canto, i progressi citati continuano a non includere circa 6 milioni di bambini che muoiono ogni anno prima di aver compiuto 5 anni, 289.000 donne che muoiono ogni anno per cause legate alla gravidanza o al parto, e 58 milioni di bambini che non frequentano la scuola primaria.
«Ora che i leader mondiali si apprestano ad adottare i nuovi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (2016-2030), i bambini maggiormente svantaggiati devono essere posti al centro dell'agenda globale dello sviluppo», si spiega nella presentazione [9] del documento pubblicata sul sito dell'Unicef.
Il rapporto sottolinea la necessità di andare oltre le medie statistiche utilizzate per misurare gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio 2000-2015 (ricorrendo a una raccolta di dati più accurata e a una loro disaggregazione), di rafforzare a livello locale i sistemi sanitari, educativi e di protezione sociale e di fare investimenti più intelligenti rivolti ai minori più vulnerabili.