Minori e accesso alla giustizia, rapporto Unicef [1]
La maggior parte dei bambini vittime di violenza in Europa Centrale e Orientale e in Asia Centrale non ha la possibilità di parlare e sporgere denuncia in tribunale. È quanto emerge dal rapporto dell'Unicef Children's equitable access to justice in Central and Eastern Europe and Central Asia [5], un'indagine sul tema che mette in luce le enormi difficoltà affrontate da questi bambini nel trovare soluzioni giuste e concrete per porre rimedio alle ingiustizie e alle discriminazioni di cui sono vittime.
Lo studio, focalizzato su Albania, Georgia, Kyrgyzstan e Montenegro e presentato il 3 giugno scorso, è stato condotto con il supporto dell'International development law organization, organizzazione intergovernativa specializzata nella promozione della cultura del diritto.
Secondo il rapporto, le convinzioni sociali e culturali radicate hanno reso inaccettabile, per i minori di questi Paesi, aprirsi con un adulto estraneo all'ambiente familiare per parlare di violazioni subite in casa, a scuola o nelle comunità e ancor meno accettabile presentare un reclamo attraverso il sistema giuridico, per timore di subire ritorsioni verso se stessi o le loro famiglie.
In tutti i Paesi in cui è stata realizzata l'indagine, la maggior parte dei bambini ha dichiarato di non essere a conoscenza di nessun servizio specifico e delle risorse a cui potersi appellare in un momento di difficoltà. Tra i gruppi più vulnerabili ci sono i bambini nati in povertà, i bambini delle comunità rom e i bambini con disabilità.
Allo stesso tempo, il rapporto sottolinea i notevoli progressi registrati, negli Stati presi in esame, nell'amministrazione della giustizia: «i governi stanno sensibilmente modificando le procedure nei tribunali e nelle stazioni di polizia in modo da tutelare meglio i diritti dei bambini, in linea con gli standard internazionali», si legge nel sito dell'Unicef.
Il supporto legale, sociale o psicologico viene fornito sempre più spesso ai minori coinvolti nei processi giudiziari. Attraverso associazioni o altre realtà i bambini e le loro famiglie possono ottenere informazioni sui ricorsi, consulenze legali e sociali, ed essere indirizzati ad avvocati, medici, psicologi o ad altri servizi utili. In alcuni casi, i minori possono ricevere direttamente assistenza legale per avviare un processo.