Promuovere la cultura della sicurezza e della salute fra i minori detenuti e gli operatori del carcere minorile: questo, in sintesi, l'obiettivo del progetto Sicurimpariamo al Ferrante Aporti, avviato due anni fa per formare il personale dell'Istituto penale minorile Ferrante Aporti di Torino sulla sicurezza sul lavoro e la salute e invitare a riflettere su questi temi anche i giovani ospiti della struttura.
I risultati dell'iniziativa sono stati presentati a maggio, nel corso di un incontro che si è svolto nel capoluogo piemontese.
Il progetto - promosso dal Comitato permanente salute e sicurezza della Prefettura, di cui fanno parte rappresentanti del Ferrante Aporti e di vari enti, cofinanziato dall'Inail e realizzato con il supporto della rivista Sicurezza e lavoro e di altre realtà – ha previsto due fasi: una dedicata agli operatori del carcere e l'altra rivolta ai ragazzi.
Durante la prima è stato distribuito agli operatori un questionario finalizzato a mettere a punto percorsi di apprendimento mirati, mentre nella seconda fase i minori ospiti del Ferrante Aporti hanno realizzato un vademecum, disponibile on line sul sito della rivista Sicurezza e lavoro, che affronta i vari aspetti della salute e della sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro. Nel vademecum si parla, ad esempio, di fattori di rischio e prevenzione, di cura della persona e alimentazione, di sostanze pericolose e dispositivi di protezione individuali.
Sempre durante la seconda fase è stato istituito il “Circolo della salute e della sicurezza”, struttura stabile di coordinamento che promuove iniziative per la diffusione e la messa in pratica della cultura della sicurezza, della salute e del benessere negli ambienti carcerari.
«Il nostro è il primo Circolo in Italia - ha spiegato Gabriella Picco, direttore del Ferrante Aporti, in occasione della presentazione dei risultati di Sicurimpariamo - ma il progetto potrebbe essere presto esteso dal Comitato della Prefettura e da Sicurezza e Lavoro anche in altri contesti, con gli opportuni adattamenti: in altri istituti di pena, sia per minorenni che per maggiorenni, e a scuola». (bg)