La condizione dell'infanzia nel mondo 2016

06/07/2016 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:

Negli ultimi 25 anni sono stati fatti importanti progressi nel salvare le vite dei bambini, riportandoli a scuola e aiutando le persone a uscire dalla povertà, ma pesano ancora le disuguaglianze. È quanto emerge dal rapporto dell'Unicef La condizione dell'infanzia nel mondo 2016 – La giusta opportunità per ogni bambino.
Per quanto riguarda i progressi raggiunti, il rapporto evidenzia che il tasso di mortalità infantile sotto i 5 anni, dal 1990 a oggi, è più che dimezzato e in Paesi come Etiopia, Liberia, Malawi e Niger è sceso di oltre due terzi. Globalmente, il numero di decessi annui fra i bambini sotto i 5 anni per polmonite, diarrea, malaria, sepsi, pertosse, tetano, meningite, morbillo e Aids è diminuito da 5,4 milioni nel 2000 a 2,5 milioni nel 2015. Sempre rispetto al 1990, anche la mortalità materna è calata drasticamente (- 43%). In 129 Stati è stata raggiunta la pari opportunità nella scuola primaria e, globalmente, il numero delle persone che vivono in povertà estrema si è ridotto quasi della metà.
Altri dati, invece, mettono in luce la persistenza di forti disparità tra i minori. I bambini più poveri hanno il doppio delle probabilità di morire prima del loro quinto compleanno e di soffrire di malnutrizione cronica, rispetto ai coetanei di famiglie benestanti. Attualmente, un bambino nato in Sierra Leone ha 30 volte più probabilità di morire prima dei 5 anni rispetto a un bambino nato nel Regno Unito. In molte aree dell'Asia meridionale e dell'Africa Subsahariana, un bambino che nasce da una madre non istruita ha probabilità triple di morire prima del quinto compleanno rispetto a un bambino nato da una madre con un livello di istruzione secondaria. Le ragazze appartenenti alle famiglie più povere hanno il doppio delle probabilità di essere sposate da bambine rispetto alle ragazze di famiglie più benestanti.
Secondo il rapporto, se il mondo non si concentrerà sulla drammatica situazione dei bambini più svantaggiati, entro il 2030 (data conclusiva degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile) 69 milioni di bambini sotto i 5 anni moriranno per cause prevalentemente prevenibili, 167 milioni di bambini vivranno in povertà, 750 milioni di donne si saranno sposate da bambine e oltre 60 milioni di bambini in età da scuola primaria saranno esclusi dalla scuola.
«Non garantire eque opportunità a centinaia di milioni di bambini significa ben più che mettere a rischio il loro futuro. Significa alimentare i cicli di svantaggio intergenerazionale, mettendo in pericolo il futuro di intere società», ha dichiarato Anthony Lake, direttore dell'Unicef. «Oggi siamo di fronte a un bivio: o investiamo per questi bambini adesso, oppure contribuiremo a rendere il nostro mondo ancora più diseguale e diviso».