I quattrocento colpi

di François Truffaut

(Francia, 1959)

Sinossi

Antoine Doinel ha quattordici anni e vive in un minuscolo appartamento di un popoloso quartiere di Parigi con la madre e il patrigno. Per i genitori, preoccupati più per i propri problemi che per quelli del figlio – lui è un appassionato di automobilismo, lei ha per amante il capoufficio, entrambi litigano continuamente – Antoine è poco più che un peso. A scuola le cose non vanno meglio: il maestro, un uomo odioso e dispotico, lo punisce per ogni marachella (e sembra che Antoine ci metta del suo per combinarne ogni giorno una nuova). L'unico coetaneo con cui il ragazzo stringe amicizia è René Bigey, un compagno di classe con cui spesso marina la scuola. Proprio in una di queste occasioni gli capita di sorprendere, per strada, sua madre tra le braccia dell'amante. L'imbarazzo è grande e, la sera stessa, tornata a casa, la donna finge di non aver incontrato Antoine che così la passa liscia. L'indomani, per giustificare la propria assenza da scuola, racconta al maestro che sua madre è morta, ma viene scoperto. Ad Antoine non resta che la fuga: decide di non tornare a casa e passa la notte in un edificio abbandonato; per rifocillarsi ruba del latte. Il giorno dopo si riconcilia con i genitori che, impauriti per il suo gesto, si mostrano comprensivi e premurosi. Antoine promette un comportamento più assennato e buoni risultati a scuola ma, ingenuamente, al compito in classe di francese copia il finale di un romanzo di Honoré de Balzac. Espulso dalla scuola, fugge nuovamente, trovando rifugio per alcuni giorni presso René che vive in una grande casa, completamente ignorato dai genitori. Il tempo passa e, a corto di soldi, Antoine ruba una macchina da scrivere dall'ufficio del padre: scoperto, viene consegnato alla polizia dagli stessi genitori che, a questo punto, chiedono al giudice di mandarlo in un centro di correzione. Dopo una notte in commissariato in compagnia di prostitute e grassatori, Antoine viene spedito a un centro di osservazione per minorenni delinquenti: qui la vita è davvero dura, la disciplina inflessibile, la fuga difficile. Una visita della madre gli conferma quel disinteresse che la donna ha sempre avuto nei suoi confronti e, abbandonato definitivamente a se stesso, decide di evadere. Un giorno riesce a eludere la sorveglianza durante una partita di calcio. Inseguito, corre a perdifiato per la campagna ma, ben presto, si accorge che la sua fuga è stata breve: si ritrova, sgomento, per la prima volta in riva al mare.

Il contesto storico

Nel corso della sua lunga esperienza di critico cinematografico che precedette la carriera di cineasta, François Truffaut ebbe l’occasione di confermare a più riprese il proprio disprezzo per l’immagine dell’infanzia proposta dal cinema a lui contemporaneo. Gli unici due film che il giovane critico portava come esempi di una maniera diversa di raffigurare il mondo dei bambini erano Zero in condotta di Jean Vigo e (1947) di Roberto Rossellini. Probabilmente è proprio a partire da quelle motivazioni e traendo ispirazione dalle due opere appena citate che, per il suo esordio, il regista francese scelse di girare un film che avesse per protagonista un adolescente.

I quattrocento colpi si distacca, infatti, dagli stereotipi scelti all’epoca per descrivere il mondo dell’infanzia. Il senso di commossa partecipazione di Truffaut alle vicende di Antoine Doinel (l’opera fu definita dallo stesso autore una ‘sintesi oggettiva’ della sua adolescenza) scaturisce da una concezione del film come un progetto intimo e per questo libero da vincoli, una forma di scrittura attuata attraverso l’uso della macchina da presa che riuscì a far emergere la realtà in una maniera fino allora inedita nel cinema francese e internazionale.

I quattrocento colpi, girato in otto settimane con una spesa relativamente modesta, fu selezionato al Festival di Cannes del 1959 dove ottenne il Grand prix de la mise en scène e fu salutato dalla critica come uno dei film capostipiti di quella nuova tendenza del cinema francese che sarebbe poi passata alla storia come nouvelle vague.

Curiosità

Truffaut è probabilmente l'unico regista che ha dedicato a un unico personaggio più di un film seguendolo nel suo sviluppo dall'adolescenza fino alla maturità, decidendo inoltre di legare il personaggio al volto di un unico interprete, Jean-Pierre Léaud, qui ancora giovanissimo e alla sua prima prova da attore (che, a partire da I quattrocento colpi diventerà una delle icone cinematografiche di un'intera generazione).

Il titolo del film, che nella traduzione italiana risulta del tutto incomprensibile, viene dall'espressione francese “faire les quatre-cents coups du diable” che starebbe per l'equivalente italiano “fare il diavolo a quattro”.

 

Bibliografia essenziale

  • Malanga, Paola Tutto il cinema di Truffaut Milano, Baldini e Castoldi, 2001
  • Cesario, Salvatore Che cos'è la magia? La lezione di François Truffaut Milano, Franco Angeli, 1998
  • Tinazzi, Giorgio Truffaut. Il piacere della finzione Venezia, Marsilio, 1997
  • Marchesini, Mauro, Il cuore, la penna e le menzogne. Il motivo epistolare in François Truffaut Lubrina, 1995
  • Barbera, Alberto, Mosca, Umberto François Truffaut Firenze, Il Castoro, 1995
  • Gillain, Anne François Truffaut. Il segreto perduto Genova, Le Mani Microart's, 1995
  • Giacci, Vittorio François Truffaut. Le corrispondenze segrete, le affinità dichiarate Roma, Bulzoni, 1995
  • AA.VV. Il romanzo di François Truffaut Milano, Ubulibri, 1994
  • Gillain, Anne (a cura di) Tutte le interviste di François Truffaut sul cinema Gremese, Roma, 1990
  • De Fornari, Oreste I film di François Truffaut Gremese, Roma, 1986
  • Barbera, Alberto (a cura di) François Truffaut “Inquadrature”, Quaderni di cinema del comune di Ferrara, n. 1, Marzo 1982 

    Scritti di F. Truffaut

    • Truffaut, François Il cinema secondo Hitchcock Parma, Pratiche, 2001
    • Truffaut, François I film della mia vita Venezia, Marsilio, 1998
    • Truffaut, François Le avventure di Antoine Doinel Venezia, Marsilio, 1996
    • Truffaut, François L' uomo che amava le donne Venezia, Marsilio, 1996
    • Truffaut, François Autoritratto. Lettere 1945-1984 Torino, Einaudi, 1989
    • Truffaut, François Il piacere degli occhi Venezia, Marsilio, 1989