Diritti dei bambini e servizi sociali

martello del giudice adagiato sulle pagine di un codice aperto

Raccomandazione del Consiglio d'Europa sui diritti dei bambini e i servizi sociali a misura dei bambini e delle loro famiglie.

La Raccomandazione adottata il 16 novembre 2011* affronta il tema importante del miglioramento dei diritti dei bambini a ottenere servizi sociali destinati a loro e alle loro famiglie che li aiutino a realizzare il rispetto e la protezione di ogni loro diritto. Il Comitato dei Ministri esorta i governi degli Stati membri a considerare le linee guida, facenti parte della Raccomandazione, come uno strumento prezioso per individuare le lacune esistenti nelle legislazioni degli Stati in materia di servizi sociali destinati ai bambini e alle loro famiglie e, nell'ottica di procedere ad una riforma su questo tema, definisce alcuni termini fondamentali** e le finalità da perseguire per tutelare i diritti dei bambini nella pianificazione ed erogazione dei servizi sociali, ponendo particolare attenzione alla valutazione delle esigenze individuali dei bambini (considerando anche l'età, il livello di maturità e le capacità) e valutando i principi fondamentali su cui le linee guida devono essere fondate: il principio del superiore interesse del minore, il diritto del bambino a poter partecipare a tutte le decisioni riguardanti i servizi sociali che possono direttamente o indirettamente influenzare la sua vita, e quello secondo cui tutti i bambini devono trovare protezione senza alcuna discriminazione. I servizi sociali per i bambini e le loro famiglie dovrebbero stabilire l'obiettivo che il miglior interesse del bambino sia concretamente il primo elemento da valutare quando si lavora per i minori, e tenendo conto che i genitori hanno la responsabilità principale nell'educazione e nello sviluppo del bambino, viene stabilita l'opportunità che l'erogazione dei servizi sociali sia individuale e curata proprio al fine di garantire un ambiente il più possibile favorevole rispettando la loro dignità e proteggendoli da eventuali discriminazioni, promuovendo inclusione sociale e pari opportunità anche per le categorie più vulnerabili e infine promuovendo il superamento della stigmatizzazione nei confronti di determinati gruppi di bambini sottoposti a pregiudizi sociali. Per quanto riguarda il principio alla partecipazione, le linee guida indicano l'opportunità di mettere a punto protocolli e altri sistemi affinché i bambini siano ascoltati (il diritto ad essere ascoltato è un diritto del bambino) in quanto portatori essi stessi di diritti, soggetti attivi nella pianificazione, realizzazione e valutazione dei servizi sociali in modo da ottenere una partecipazione effettiva e non solo percepita in termini di sviluppo delle capacità del bambino nel futuro, ma in termini di qualità di vita del bambino considerato nel presente. A seconda dei casi si potrà avere una partecipazione collaborativa, offrendo ai bambini la possibilità di essere attivamente coinvolti in ogni fase del processo decisionale, che siano iniziative, progetti o servizi; oppure l'adulto potrà essere guidato dal bambino nelle scelte da fare in relazione alle varie attività e servizi istituiti per soddisfare le loro esigenze e in questo caso, per esempio, al bambino dovrà essere comunicato che la sua opinione è stata presa in considerazione. A proposito del ruolo ricoperto dai servizi sociali al fine di tutelare e proteggere bambini e famiglie da ogni forma di negligenza, abuso, violenza e sfruttamento, le linee guida individuano  appropriate  misure di prevenzione ed interventi: per esempio, un'attenta valutazione delle esigenze del singolo bambino, valutazione dei diversi fattori di rischio a seconda dell'ambiente sociale in cui si svolge la vita del bambino; misure di prevenzione allo scopo di evitare una ri-vittimizzazione del bambino; interventi per evitare, quando possibile, la separazione dei vari membri del nucleo familiare anche se deve essere tenuto presente che anche il mantenimento dell'unità familiare non deve essere fine a se stesso ma deve rispondere prima di tutto al preminente interesse del bambino. In ogni caso, qualsiasi decisione di collocare il bambino fuori dal proprio nucleo familiare, deve essere effettuata esclusivamente nel suo migliore interesse.  Nella Raccomandazione sono individuati, e dettagliatamente definiti, anche gli elementi generali dei servizi sociali a misura di bambino, i servizi sociali specializzati, quelli ad alta intensità sociale, le strategie nell'erogazione dei servizi sociali, l'accessibilità dei servizi, la disponibilità, l'adeguatezza, le competenze professionali e le questioni ad esse collegate come la formazione e  le responsabilità.

 

Tessa Onida

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*    Raccomandazione del 16 novembre 2011, n.12, sui diritti dei bambini e i servizi sociali a misura dei bambini e delle loro famiglie. **    In particolare si definiscono i seguenti termini: 1) "genitore" si riferisce alla persona che ha la potestà genitoriale secondo la legge nazionale dello Stato membro. Nei casi di genitori assenti, impossibilitati nelle capacità genitoriali o che non abbiano più la potestà genitoriale, tale figura può essere svolta da un tutore o un rappresentante legalmente nominato; 2) "servizi sociali" si riferisce ad una gamma di servizi, forniti da enti pubblici o privati, che rispondono a bisogni collettivi e personali. Mentre con il termine "servizi" si intendono servizi standardizzati, universalmente forniti alle persone in quanto membri di una categoria,  i "servizi sociali" rispondono ai "bisogni specifici" dei beneficiari; 3) Il termine "servizi sociali per bambini e famiglie" si riferisce ad una serie di misure e di attività che soddisfano bisogni generali o individuali di un minore e/o della sua famiglia. Questo tipo di servizi sono finalizzati a soddisfare i diversi bisogni dei bambini e delle famiglie, come i servizi specializzati e intensivi; 4) Infine il termine "servizi sociali a misura di bambino" si riferisce ai servizi sociali che rispettano, proteggono e realizzano i diritti di ogni bambino, compreso il diritto di accesso alle prestazioni, la partecipazione e la protezione e il principio del superiore interesse del bambino.  

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