ChildONEurope, linee guida sugli abusi [1]
Fornire standard, definizioni, criteri e esperienze concrete che aiutino a sviluppare la raccolta di dati sugli abusi all'infanzia, a mettere a punto efficaci sistemi di monitoraggio e a creare validi strumenti operativi: sono gli scopi delle linee guida presentate dalla Rete europea degli osservatori nazionali sull'infanzia e l'adolescenza [2] (ChildONEurope) [2] in un meeting che si è tenuto a Firenze nel mese di giugno.
Il documento - corredato di un Cd con materiali aggiuntivi sul tema dell'abuso - porta a compimento un lavoro di ricognizione mirato a identificare approcci e metodologie utili per migliorare la raccolta dei dati, tenere sotto controllo tendenze e cambiamenti nel fenomeno e valutare programmi e politiche di prevenzione e di assistenza. Le sfide dei paesi europei in questo campo, infatti, sono soprattutto cinque: arrivare a definizioni comuni delle varie tipologie di maltrattamenti, sviluppare statistiche incentrate sui bambini, approfondire i dati raccolti nei sistemi statistici esistenti, sviluppare nuove aree di ricerca, promuovere piani di azione e programmi finalizzati e basati su dati qualitativi e quantitativi e elaborare indicatori per effettuare processi di monitoraggio e valutazione basate su norme e ricerche internazionali. Il documento della Rete europea è rivolto ai governi nazionali e regionali, per i quali i dati e i monitoraggi devono essere le fondamenta delle politiche pubbliche.
Su scala mondiale, abuso e violenza nei confronti di bambini e adolescenti sono fenomeni in crescita. Eppure, come evidenzia anche la Convenzione per i diritti del fanciullo, i maltrattamenti sono un fenomeno evitabile ed è responsabilità degli Stati indirizzare questo fenomeno attraverso un approccio complessivo che integri azioni di prevenzione e di assistenza per i bambini, azioni legali per identificare e punire gli autori e raccolta sistematica di dati.
Tuttavia, in un momento in cui l'interdipendenza tra Stati diversi nel campo delle politiche e delle azioni di lotta contro specifiche forme di abuso porta con sé anche un crescente interesse nel mettere a confronto i dati trasnazionali, la creazione di un quadro di riferimento comune che permetta di stabilire priorità e progetti è ostacolata dall'assenza di standard comuni. Con questo lavoro la Rete ha valuto dare un proprio contributo alla riflessione in atto.
Il documento di ChildONEurope sulle linee guida organizza in modo tematico conoscenze e indirizzi validati a livello internazionale ed è diviso in quattro sezioni corrispondenti alle quattro dimensioni-base: quella istituzionale, quella culturale, quella organizzativa e quella metodologica. La sezione istituzionale illustra il contesto legale internazionale, quella culturale tratta del problema delle definizioni in campo transnazionale e dei problemi operativi della loro declinazione nei settori sociale e sanitario, la parte organizzativa è dedicata ai problemi inerenti la costruzione e la legittimazione di un sistema nazionale o locale per la raccolta dei dati e infine la sezione metodologica affronta le questioni legate alle elaborazioni e alle analisi dei dati.
La Rete europea di osservatori nazionali per l'infanzia, costituita nel gennaio 2003, è composta da 24 paesi. Di questi, 9 sono membri (Belgio francese, Cipro, Danimarca, Francia Irlanda, Italia, Lussemburgo, Portogallo e Spagna) e 16 sono associati (Austria, Belgio fiammingo, Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Germania, Grecia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica slovacca, Slovenia, Svezia, Olanda e Regno Unito). (mf)