Giovani vulnerabili e transizione all'autonomia [1]
I ragazzi che sono stati accolti in comunità o in affido si trovano spesso soli e disorientati al compimento dei diciotto anni, di fronte a ostacoli da superare e difficoltà da gestire, soprattutto nella ricerca di una casa e di un lavoro. In questi ultimi anni è cresciuta, nel nostro Paese, l'attenzione sul tema, anche grazie ai progetti realizzati da associazioni e altre realtà. Uno di questi è Io lo so che non sono solo, ideato e gestito dall'Istituto Don Calabria – Città del ragazzo [5] in stretta collaborazione con l'Asp Centro servizi alla persona di Ferrara [6], ente che lo promuove e lo finanzia.
I risultati dei primi quattro anni dell'iniziativa saranno presentati domani, a Ferrara, in occasione del convegno Io lo so che non sono solo. Giovani vulnerabili e transizione all'autonomia, organizzato dall'Asp e dall'Istituto Don Calabria – Città del ragazzo insieme all'associazione Agevolando [7], coinvolta nel progetto.
Io lo so che non sono solo prevede l'accoglienza di neomaggiorenni in uscita da percorsi di tutela in un appartamento situato nel centro di Ferrara e il loro inserimento in percorsi formativi e di avvio al lavoro.
Il convegno in programma domani, si spiega nella presentazione, ha «l'obiettivo di offrire spunti al territorio provinciale e regionale affinché possano essere prese in considerazione collaborazioni e azioni virtuose utili per garantire futuro a chi, così giovane, da solo rischia di non farcela».
Interverranno, fra gli altri, Silvio Premoli, ricercatore in pedagogia generale e sociale dell'Università Cattolica di Milano, e Federico Zullo, presidente di Agevolando.
Le conclusioni sono affidate a Vanna Iori, deputata membro della Commissione giustizia e della Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza e docente di pedagogia sociale all'Università Cattolica di Milano. (bg)
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