Studenti e rischio sismico, indagine [1]
Anche se sanno quali sono i comportamenti corretti da tenere in caso di terremoto, studenti e genitori si rivelano, comunque, poco informati sull'argomento. E' quanto emerge dalla Terza indagine su conoscenza e percezione del rischio sismico, realizzata da Cittadinanzattiva [2] in collaborazione con il Dipartimento della protezione civile [3].
L'indagine - presentata a Lamezia Terme il 25 novembre scorso, in occasione della nona Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole – ha coinvolto 1.211 alunni delle scuole primarie, 1.160 studenti delle secondarie di primo e secondo grado e 1.477 genitori di 17 regioni e 50 province. Fra le novità dell'edizione 2011 della ricerca, l'allargamento del campione ai bambini delle elementari e ai loro genitori, e i focus regionali su sei regioni.
Cosa temono di più studenti e genitori in caso di terremoto? Il 57 per cento degli studenti delle superiori, il 46 per cento degli alunni delle primarie e il 64 per cento dei genitori indica come pericolo più frequente il possibile crollo della casa. Questa paura, si legge nel comunicato stampa [4] diffuso da Cittadinanzattiva, «nasce non solo dalla memoria degli ultimi terremoti, a cominciare da quello abruzzese del 2009, ma anche dalla scarsa fiducia che soprattutto gli adulti hanno della sicurezza della propria abitazione (solo il 45 per cento degli intervistati)».
Gli studenti, da parte loro, non si sentono affatto certi della sicurezza delle scuole che frequentano: il 54 per cento dei bambini delle primarie e il 67 per cento dei ragazzi delle secondarie non crede che la propria scuola sia sicura. Riguardo all'abitazione, invece, i figli si rivelano un po' più ottimisti dei genitori. Circa la metà dei giovani intervistati, infatti, pensa che la casa in cui vive sia sicura dal punto di vista sismico (il 49 per cento degli alunni delle primarie e il 52 per cento degli studenti delle superiori).
Dall'indagine emerge che bambini e adolescenti sanno quali sono i comportamenti più corretti da tenere durante e dopo la scossa. Il 90 per cento degli alunni delle primarie e l'86 per cento degli studenti delle superiori afferma di ripararsi sotto il banco o nel vano di una porta. Di poco inferiore la percentuale di genitori (84 per cento) che adotta un comportamento analogo.
Meno confortanti, invece, i dati sulle conoscenze del territorio. Il 73 per cento degli alunni delle primarie, il 75 per cento degli studenti delle superiori e il 77 per cento dei genitori afferma di non sapere in quale zona sismica sia stato classificato il proprio comune. Altrettanto alte le percentuali di alunni delle primarie, studenti delle superiori e genitori che ignorano l'esistenza del piano comunale di emergenza (rispettivamente il 71, 78 e 76 per cento). Per scaricare la ricerca occorre compilare il form [5] sul sito di Cittadinanzattiva. (bg)
