La tv italiana tutela poco i minori [1]
Il Comitato Media e Minori con il suo presidente Franco Mugerli si è appellato al Ministro per lo Sviluppo Economico Paolo Romani affinchè in Italia non abbia luogo un progressivo smantellamento del sistema di protezione dei minori nelle trasmissioni tv.
Il Codice di Autoregolamentazione Tv e Minori sottoscritto nel 2002 dalle principali emittenti televisive afferma che “Il minore ha diritto ad essere tutelato da trasmissioni televisive che possono nuocere alla sua integrità psichica e morale” ma secondo il Comitato Tv e Minori questo principio è stato fortemente disatteso dalle ultime delibere dell’Agcom.
Se già lo scorso maggio il Ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani aveva adottato con decreto i criteri generali, proposti dal Comitato, per la classificazione dei programmi televisivi “i cui contenuti possono nuocere gravemente allo sviluppo fisico, psichico o morale dei minori”.
Il presidente del Comitato Franco Mugerli si era immediatamente appellato all'Agcom affinchè desse indicazioni precise sui dispositivi tecnici necessari per non far accede i minori a programmi televisivi potenzialmente dannosi.
Nel frattempo l'Aurorità Garante ha archiviato il procedimento a carico di Sky che era scaturito da una risoluzione di violazione adottata dal Comitato Media e Minori che contestava all'emittente televisiva di aver trasmesso sul canale satellitare Sky Cinema 1 in data 11 giugno 2010 alle ore 21 un film vietato ai minori di 14 anni, mentre in Codice stabilisce che “I film vietati ai minori di anni quattordici non possono essere trasmessi, sia in chiaro che a pagamento, né forniti a richiesta, sia integralmente che parzialmente, prima delle ore 22.30 e dopo le ore 7.00”.
Con questa archiviazione, sostiene sempre Franco Mugerli, “l'Agcom ha parificato indiscriminatamente i film vietati ai minori di 14 anni a quelli semplicemente nocivi, consentendone la trasmissione nelle fasce orarie di trasmissione per tutti purché con l’utilizzo del parental control”
L'ultimo evento in ordine di tempo è stata la recentissima delibera di Agcom che indica l'obbligatorietà dell'introduzione dei meccanismi di parental control con codici personalizzati su tutti gli apparecchi di ricezione che saranno messi in commercio alla fine di un periodo transitorio di sei mesi dall'approvazione della delibera. Questa decisione non copre tutti gli apparecchi attualmente installati che nella maggioranza dei casi non sono conformi.
Per il Comitato Media e Minori sono state disattese anche le direttive comunitarie visto che
la direttiva sui servizi di media audiovisivi (2010/13/UE) oltre a tutelare il mercato unico e a difendere il pluralismo dell'informazione chiede a tutti gli stati membri di recepire le nuove norme anche nel campo della tutela dei minori. (francesca conti)
Allegato | Dimensione |
---|---|
![]() | 69.52 KB |