Torna per la sesta edizione il concorso L'anello debole [2], che premia i migliori cortometraggi, réportage, servizi televisivi e radiofonici dedicati all'esclusione sociale e alla sostenibilità ambientale. Il 2 agosto scadono i termini per la presentazione delle opere, che verranno premiate a novembre nel Capodarco film festival. Radio, cinema e tv contro l'esclusione sociale è lo slogan del concorso, nato nel 2005 grazie alla collaborazione tra il giornalista Giancarlo Santalmassi e la Comunità di Capodarco di Fermo. Un concorso che nasce per sottolineare come «la forza della “catena” della comunicazione dipende dalla resistenza del suo anello debole: poveri, minoranze, e culture “altre” hanno il diritto di  essere al centro dell’attenzione collettiva. Tutta “la realtà” deve essere rappresentata dalla comunicazione, non solo quella stereotipata, artefatta, paludata, ma anche quella che riguarda le fasce fragili e marginali delle popolazioni. Ne vanno di mezzo la verità, la giustizia, la democrazia». Come si legge nel bando 2010, il premio «intende dare un riconoscimento ai migliori programmi giornalistici radiofonici e televisivi (servizi lunghi, inchieste, reportage, documentari) e ai migliori cortometraggi “della realtà” o di fiction, aventi come oggetto tematiche di forte contenuto sociale e sulla sostenibilità ambientale», in particolare «fatti e vicende della popolazione italiana e straniera definibile “fragile”, perché periferica o marginalizzata» Al concorso sono ammessi programmi giornalistici radiofonici (sezione “Radio”), televisivi (sezione “TV"), cortometraggi che documentano in presa diretta la realtà (sezione “Corti della realtà”) o che utilizzano attori (sezione “Corti di Fiction”) di durata compresa tra i 3 e i 25 minuti. Novità di quest'anno è la nuova sezione “I cortissimi”, brevi filmati di durata massima 3 minuti realizzati coi telefoni cellulari. Le opere partecipanti dovranno caratterizzarsi per «un elevato livello tecnico, da una accurata qualità giornalistica o filmica, da un linguaggio e una narrazione rispettosi delle sensibilità di tutti, in particolare dei soggetti più fragili e marginali». Cambia anche la formula per la valutazione dei materiali inviati. Dopo una prima scrematura, a cura della Comunità, le opere verranno valutate da una giuria di qualità: presieduta da Santalmassi, ne fanno parte don Vinicio Albanesi, Pino Corrias, Daniela De Robert, Andrea Pellizzari, Daniele Segre. A essa si affiancherà una giuria popolare  composta «da persone di diversa età ed estrazione sociale e da studenti delle scuole superiori che avranno fatto specifica richiesta di iscrizione all’elenco dei giurati». Tutte le opere verranno proiettate nelle tre giornate del Capodarco film festival: il 7 novembre verranno annunciate le scelte delle giurie. Per ciascuna categoria verrà decretato un vincitore (possibili gli ex aequo), che si aggiudicherà un premio di 1500 euro e un monile. Le realizzazioni dei finalisti saranno disponibili anche attraverso il sito del concorso. Modalità di partecipazione, specifiche tecniche delle opere e regolamento nel bando del concorso, disponibile on line [3]. (mf)