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Adolescenti e abusi: l'esperienza di Tiama [1]

13/07/2010

Il Centro Tiama [2] (Tutela infanzia adolescenza maltrattata) di Milano da anni si occupa di bambini abusati e adolescenti autori di reati sessuali. A ottobre inizierà l'attività di un nuovo gruppo di trattamento per adolescenti abusanti, un'esperienza avviata dal Centro nel 2006 che coinvolge anche i genitori dei ragazzi.

L'iniziativa prevede, infatti, la formazione di un gruppo composto da un minimo di sei a un massimo di otto adolescenti autori di reati sessuali tra i quattordici e i diciotto anni – guidato da quattro operatori specializzati nella tematica trattata – e l'avvio, in parallelo, di un gruppo composto dai genitori dei ragazzi. Per essere ammessi al trattamento, gli adolescenti – segnalati dal Tribunale per i minorenni o dai servizi sociali – devono aver riconosciuto, anche parzialmente, il reato commesso e non devono presentare disturbi comportamentali tali da impedire la condivisione del percorso in gruppo. L'ammissione sarà decisa dallo staff di Tiama, in seguito a due colloqui propedeutici, sia con i ragazzi che con i genitori. Gli adolescenti ammessi al gruppo parteciperanno a discussioni su temi individuati dagli operatori (due psicologi psicoterapeuti, un'assistente sociale e un consulente legale esperto di problematiche minorili).

Come è nata l'iniziativa lo spiega Fanny Marchese, assistente sociale e coordinatrice organizzativa del Centro. «L'idea ha preso forma dal confronto con esperienze analoghe, realizzate in altri paesi, come Belgio e Canada. Si è scelta questa tipologia di intervento perché la dimensione del gruppo accelera una serie di processi e si rivela, inoltre, uno strumento economico, che consente di raggiungere agevolmente più persone. Il confronto che si produce nel gruppo permette ai partecipanti di ridurre l'ansia e superare il senso di emarginazione e isolamento tipico dell'adolescente autore di reati sessuali e dei suoi familiari. La partecipazione a un percorso di questo tipo facilita, sia nei ragazzi che negli adulti, l'assunzione di responsabilità».

L'intervento di gruppo a cui prendono parte gli adolescenti punta, quindi, a raggiungere diversi obiettivi - evidenziati nella presentazione [3] dell'iniziativa, sul sito del Centro - fra cui: «incrementare l'assunzione di responsabilità sull'abuso compiuto», «stimolare e accrescere la capacità di empatia con la vittima», «fornire strumenti per contrastare e controllare gli impulsi alla coazione/ripetizione per diminuire il rischio di comportamenti recidivanti». Fra gli obiettivi del gruppo dei genitori, in parte paralleli a quelli dei figli, «facilitare la piena consapevolezza degli eventi commessi dai figli» e «favorire la riflessione sulla propria responsabilità genitoriale».

I risultati positivi dell'attività svolta dai gruppi dal 2006 dimostrano che il confronto tra pari in un clima accogliente si rivela uno strumento prezioso nel trattamento di adolescenti autori di reati sessuali. A ribadire l'importanza della dimensione della parola come valido aiuto nel faticoso processo di responsabilizzazione, sia dei ragazzi che degli adulti, è Mauro Grimoldi, presidente dell'Ordine degli psicologi della Lombardia [4]. «I gruppi di trattamento di adolescenti autori di reati sessuali rappresentano un'occasione di crescita importante per questi ragazzi. Dalla discussione e dallo scambio con altri coetanei che si trovano nella stessa situazione nascono occasioni di confronto che aiutano gli adolescenti a diventare consapevoli del gesto compiuto e a superare i traumi».

«Le iniziative di questo tipo - continua Grimoldi - trovano fondamento in due ragioni: una formale, rappresentata dall'articolo 9 del decreto del Presidente della Repubblica 448/1988, che prevede un'attività di valutazione sulla personalità del minore autore di reato, e una sostanziale, che si rinviene nell'uniformità delle caratteristiche proprie degli adolescenti che commettono reati sessuali. Questi ragazzi hanno infatti in comune una forte sensazione di inadeguatezza sul piano cognitivo e affettivo e una grande confusione sulla sessualità».

Le sedute di gruppo proposte da Tiama si svolgeranno con cadenza quindicinale nei locali del Centro, in via Pacini 20, fino a maggio 2011. I casi dovranno essere segnalati entro il prossimo 30 luglio. Per informazioni: 02.70633381. (bg)

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