Inquinamento urbano: bambini a rischio [1]
Secondo uno studio dell'Organizzazione mondiale della sanità, in una ricerca che ha riguardato 52 Paesi dell'area europea, sono 100mila i bambini vittime dell'inquinamento ambientale. Il 7 aprile si celebra la Giornata mondiale della salute che ha come tema 1000 città-1000 vite. Solo cinque le adesioni in Italia.
Proclamata dall'Onu, è arrivata alla 60a edizione e si svolge in tutto il mondo con una serie di iniziative atte a ridurre l'inquinamento atmosferico ma anche l'inquinamento acustico, il traffico automobilistico e contribuire al miglioramento delle abitazioni e della sanità nelle aree urbane.
Nelle città che hanno aderito, per una settimana, dal 7 al 13 aprile, ci saranno una serie di incontri, convegni e attività sportive e ludiche per adulti e per bambini. L'edizione 2010 della Giornata mondiale della salute aveva come obiettivo il raggiungimento dell'adesione di 1000 città, che è stato abbondantemente sorpassato arrivando ad oltre 1300.
Pochissime le adesioni delle città italiane. Cinque in totale e tutte medio-piccole: Udine, Treviso, Imola, Arezzo e Olevano Romano. Questi piccoli centri urbani verranno chiusi al traffico e famiglie e bambini si riprenderanno la città facendo gare di poesie e corse podistiche e ciclistiche, iniziative con le scuole, viaggeranno i Piedibus e ci saranno concerti.
Anche l'Associazione culturale pediatri, ha aderito all'iniziativa divulgando un comunicato nel quale ricorda ai pediatri e alle istituzioni la necessità di restituire le città ai loro abitanti, soprattutto ai più deboli come gli anziani e i bambini tutti, senza disuguaglianze. «Il bisogno di restituire le città ai loro abitanti è un'esigenza sentita nell'Acp – continua il comunicato -che già nel 2007 ha approvato e sostenuto il progetto La città dei Bambini condividendone lo scopo: operare per una nuova filosofia di governo della città assumendo i bambini come parametri e come garanti delle necessità di tutti i cittadini».
Eppure la maggior parte dell'inquinamento atmosferico e acustico del nostro paese è soprattutto nei grandi centri urbani. Alcuni di questi, nei primi mesi dell'anno, hanno oltrepassato la soglia massima di inquinamento dell'aria dei 35 giorni annui ammessi dall'Ue.
Secondo dati divulgati dal Laboratorio civico di sostenibilità urbana Milano Respira, in Italia, il capoluogo lombardo - fra le città italiane - ha il record negativo della mortalità per malattie del sistema respiratorio: circa 2.250 decessi all’anno che corrispondono al 6,8% del totale dei decessi. Non vanno meglio le altre città: Roma ha oltre 2.000 morti all'anno, Torino supera i 1.500 e Napoli circa 1.400.
L'Oms parla di un 24% delle morti e un 22% delle malattie dei bambini al di sotto dei 14 anni causate dall’esposizione ambientale e aggiunge che il 52% delle morti e il 23% delle malattie totali derivano da patologie cardiovascolari, accusando le micidiali polveri sottili - le PM10 - tra le cause principali dell’inquinamento atmosferico. (sp)