Partito lo scorso 4 marzo con un seminario introduttivo tenuto da Giorgio dal Fiume dell'Università di Bologna, formatore esperto sui temi dell'educazione interculturale, il ciclo prevede due moduli articolati in quattro incontri ciascuno: dedicati il primo al mondo arabo-islamico e il secondo all'universo Cina, i seminari – che copriranno i mesi di marzo e aprile con cadenza settimanale - sono riservati a insegnanti, mediatori, educatori e operatori del mondo dell'educazione che lavorano con minori stranieri. L'obiettivo – così si legge nel programma – è quello di «promuovere l'informazione e la conoscenza relativa a due delle principali aree geo-politiche e culturali di provenienza degli immigrati presenti nel nostro territorio e nelle nostre scuole».
In sostanza, raccontano dalla segreteria del CD/LEI, «vogliamo approfondire e chiarire i tanti interrogativi che si pongono gli insegnanti e gli operatori che hanno a che fare con i bambini immigrati o di seconda generazione e anche aiutarli a superare gli eventuali problemi che possono sorgere nel rapporto con questi minori e le loro famiglie». Il percorso «vuole unire un approfondimento teorico, incentrato su aspetti culturali e di discussione degli stereotipi, al racconto delle esperienze quotidiane»: per questa ragione, i quattro incontri verranno condotti da un docente universitario esperto dell'area culturale (Giulio Soravia, direttore del Centro interdipartimentale di Scienze dell'Islam all'università di Bologna e Sabrina Ardizzoni, docente di Lingua e letteratura cinese) e da un mediatore culturale con esperienze di interazione quotidiana con le famiglie di immigrati (Leyla Dauki per il modulo arabo-islamico e Mingshan Lee per quello cinese).
Mentre le iscrizioni sono già chiuse per il modulo sul mondo arabo-islamico, è ancora possibile iscriversi a quello che riguarda la Cina, i cui incontri partiranno giovedì 8 aprile. Tutti gli incontri si tengono nella sede del Centro, in via Ca' Selvatica 7 (laterale di via Nosadella) a Bologna. «La risposta è stata inattesa e sorprendente per il primo modulo: si sono iscritte 130 persone – osservano dal CD/LEI – Pensavamo che ci fosse un minore interesse verso l'ambito islamico, anche per una maggiore esperienza e consuetudine maturata nel tempo, ma invece esiste ancora l'esigenza di approfondire e capire meglio».
Il Centro di documentazione – Laboratorio per un'educazione interculturale del Comune di Bologna è attivo dal 1992 nella formazione interculturale e in quella didattica, con corsi per l'insegnamento dell'italiano agli allievi stranieri o per quello delle altre materie scolastiche. «L'idea di proporre insieme i due moduli di questo ciclo – spiegano ancora dalla segreteria – è nata dall'esigenza di continuare e approfondire il lavoro con le comunità presenti sul nostro territorio: quella di lingua araba, presente da più tempo, e quella cinese, che richiede un maggiore sforzo da parte degli operatori per il suo insediamento più recente».
Tra le prossime iniziative del CD/LEI di Bologna, un corso sul diritto di accesso all'istruzione dei minori stranieri, che partirà il 12 aprile, grazie ai finanziamenti del fondo per l'inclusione degli immigrati erogati dal ministero della Solidarietà sociale. Altro da me, invece, rientra nel
Progetto Seipiù della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna ed è realizzato con l'
Istituto Aldini nell'ambito del progetto “Seconde generazioni: Secondi a nessuno”. (mf)