Invalsi dà le pagelle alle scuole primarie italiane [1]
Nord e Sud, un divario che si ripropone anche nei risultati scolastici dei bambini delle scuole primarie. Lo certificano i risultati relativi allo scorso anno scolastico diffusi nei giorni scorsi dall'Invalsi [2], l'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione. I bambini stranieri i più in difficoltà.
Il rapporto dell'Invalsi mette in luce come i bambini italiani non abbiano alle stesse opportunità di apprendimento a seconda del territorio in cui vivono, col Sud decisamente svantaggiato. Peggio di tutti stanno i bambini di origine straniera, che accusano un gap di conoscenze di diversi punti percentuali rispetto ai compagni. E questo scarto è più forte nelle regioni settentrionali.
Prima di entrare nel dettaglio dei risultati, è utile capire come sono stati realizzati i test per la valutazione dell'apprendimento. La rilevazione ha avuto luogo il 28 e 29 maggio 2009, in 5303 scuole primarie italiane ma i dati si basano sui risultati di un campione rappresentativo di 1069 istituti selezionati in precedenza, nei quali circa 46 mila bambini di seconda e quinta hanno sostenuto prove di Italiano e Matematica.
Per la classe seconda, dopo una prova preliminare di lettura, il test di italiano consisteva in 14 quesiti sulla comprensione di un testo seguiti da due esercizi sul lessico e sulla ricomposizione delle frasi. Invece, la prova di matematica era formata da quesiti relativi a numeri; spazio e figure; misure, dati e previsioni.
Invece, per quanto riguarda la classe quinta, la prova di Italiano era composta da due prove di complessivi 75 quesiti su comprensione della lettura e conoscenze e competenze grammaticali. I test di Matematica riguardavano numeri; spazio e figure; misure, dati e previsioni; relazioni e funzioni.
Vediamo ora i numeri.
Come media nazionale i bambini della seconda classe hanno risposto in modo corretto al 65 % dei quesiti di italiano. Gli alunni hanno risposto correttamente al 68,8 % delle domande finalizzate a verificare l’ampiezza del loro vocabolario, al 63 % delle domande finalizzate a verificare la loro capacità di organizzare in modo corretto una frase e al 61,7 % dei quesiti tesi a valutare la loro abilità nella comprensione di un testo narrativo.
I risultati sono abbastanza uniformi su tutto il territorio nazionale, ma il Sud accusa una distanza di quasi sei punti percentuali dal Nord: 61,6% contro 67,3&. La distribuzione dei punteggi per i bambini meridionali è orientata verso i punteggi bassi.
I risultati migliori sono stati raggiunti in Valle d'Aosta (71,5%) Lombardia (68,9) e Marche (68,7). In coda Bolzano (61,7%), Campania (60,5) e Sicilia (59,3).
Nella prova di Matematica le risposte corrette sono state pari al 54,9 %. Gli alunni hanno risposto correttamente al 66,2 % delle domande finalizzate alla conoscenza dell’ambito “Misura, Dati e Previsioni”; più difficili si sono rivelati i quesiti relativi agli altri due ambiti, “Numeri” e “Spazio e figure”, per i quali la percentuale di risposte corrette si è fermata rispettivamente al 49,3 e al 46,3 %.
Qui le parti si ribaltano: la quota delle eccellenze tra i bambini meridionali è più elevata che nel resto del Paese. Guida la “classifica” la Calabria con la media del 57,4%, seguita da Marche e Basilicata (56,5 per entrambe). In coda ancora Bolzano (50,5%), Sicilia (50,8%) e Sardegna (53,2%).
Passiamo ora alla quinta.
Le risposte corrette nella prova di Italiano sono state in media pari al 62,3 %. Gli alunni hanno risposto correttamente al 63,3 % delle domande finalizzate a verificare la comprensione di un testo espositivo, al 62,3 per cento dei quesiti tesi a valutare la loro abilità nella grammatica e al 60,8 % delle domande finalizzate a verificare la comprensione di un testo narrativo. Tra le regioni migliori Marche (65,3%), Molise (64,5), Toscana (64,4), la maglia nera invece va a Bolzano (56,1%), Sicilia (57,9) e Sardegna (59).
In campo matematico, invece, le risposte corrette sono state il 57,1 %. Gli alunni hanno risposto correttamente al 64 % delle domande finalizzate alla conoscenza dell’ambito “Misura, Dati e Previsioni”; al 62,9 % delle domande sui “Numeri”. Più difficili si sono rivelati i quesiti relativi agli altri due ambiti, cioè “Relazioni e Funzioni” con una percentuale di risposte corrette pari a 55,9 % e “Spazio e figure”, per il quale la percentuale di risposte corrette si è fermata al 43,9 %. In ambito regionale al top le Marche (60,7%), Veneto (60,4), Umbria e Toscana (al 59,8 entrambe). Indietro Sicilia (50,4%), Sardegna (51,6) e Bolzano (51,7).
Come scrivono in relazione alle quinte gli estensori del rapporto, «i risultati degli alunni delle diverse aree del Paese sono meno uniformi di quanto osservato nella classe seconda; restano gli ampi divari negli apprendimenti di Italiano, anche se di minore entità rispetto alla classe seconda; lo svantaggio statisticamente significativo del Sud è di circa due punti percentuali rispetto al resto del Paese. Al contrario, per la matematica, l’articolazione geografica dei risultati mostra rilevanti differenze di punteggio fra le tre macro-aree che sono, a differenza di quanto accadeva in seconda, tutte significative. In sostanza sembra profilarsi un progressivo distacco degli apprendimenti dei ragazzi frequentanti le scuole del Centro da quelli del Nord e si conferma il più basso livello degli apprendimenti dei ragazzi frequentanti le scuole del Sud».
Rimane infine da riferire degli alunni di cittadinanza diversa da quella italiana.
Già nelle classi seconde conseguono risultati molto inferiori rispetto a quelli ottenuti dai loro compagni italiani sia in Matematica (5,6 punti percentuali in meno), ma soprattutto in Italiano (circa 10 punti). In entrambe le materie le differenze sono molto più accentuate al Nord, rispetto al Centro e al Sud. Anzi, nel Meridione i bambini stranieri riportano punteggi più elevati rispetto a quelli che vivono nelle altre aree del paese.. Invalsi spiega il fenomeno legandolo alla diversa numerosità degli allievi non italiani nelle diverse aree del Paese.
Anche in quinta i risultati dei bambini non italiani sono molto inferiori rispetto a quelli ottenuti dai loro compagni di cittadinanza italiana sia in Matematica (4,8 punti percentuali in meno) e soprattutto in Italiano (7,2 punti). Come già rilevato per la seconda classe in entrambe le materie le differenze connesse con la cittadinanza sono molto più accentuate al Nord.
In conclusione, gli autori della ricerca annotano che «i risultati delle prove di Italiano e di Matematica evidenziano una differenza nella variabilità dei punteggi all’interno delle diverse aree». «La variabilità dei livelli di apprendimento è normalmente utilizzata per valutare il grado di uniformità di opportunità che il sistema di istruzione offre a tutti gli allievi» e «alta variabilità implica difformità di opportunità» e di conseguenza differenti livelli di apprendimento. In particolare, i punteggi evidenziano una variabilità all'interno della stessa area al Sud: in pratica, tra una scuola e l'altra ci può essere molta differenza, soprattutto per la matematica e nella classe quinta. (mf)
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