I diritti dell'infanzia nel rapporto del Gruppo Crc [1]
L'aumento della povertà, soprattutto nelle famiglie con figli minori, e la scarsità di servizi educativi e sociali: sono alcune evidenze che emergono dal Settimo Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia 2013-2014 del Gruppo Crc [7], presentato questa mattina a Roma nel corso di un incontro a cui sono intervenuti il ministro del lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti e il Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza Vincenzo Spadafora.
Il rapporto dedica uno speciale approfondimento ai diritti dei bambini nella fascia 0-3 anni e sottolinea l'importanza di investire sull'infanzia: i primi anni di vita, si spiega nel documento, costituiscono «una finestra di opportunità – di intervento, di prevenzione dei rischi e di promozione della salute e dello sviluppo – che non avrà poi eguali, in termini di efficacia e durata dell'effetto nel corso successivo della vita, e che quindi non può andare perduta».
Investire sull'infanzia significa «fornire supporto alle risorse, alle conoscenze, alle competenze e alle pratiche genitoriali che riguardano la salute e l'educazione dei figli, tramite servizi in grado di raggiungere tutte le famiglie, anche a domicilio, a partire dal periodo preconcezionale, con particolare riguardo, e quindi con intensità e modalità adeguate, per i nuclei familiari in situazioni difficili».
Il Gruppo Crc mette in luce le criticità che riguardano la situazione dei minori italiani e le necessità dei bambini e degli adolescenti che vivono nel nostro Paese. Fra le prime si segnalano, oltre alla povertà, la carenza di interventi a favore delle famiglie e la scarsità di risorse dedicate agli investimenti sui primi anni di vita.
Il documento denuncia la difficoltà italiana di mettere a sistema le politiche per l'infanzia. «Il cardine principale di una politica mirata per i primi anni di vita, per i primi 1001 giorni – così come definita in molti documenti di indirizzo internazionale – è l'adozione di una visione che non si limiti a un settore, quale quello sanitario o quello socio-educativo, ma che coinvolga il Governo nazionale e le amministrazioni locali nel loro insieme, secondo un approccio multisettoriale (whole-of-government approach)».
Il rapporto I diritti dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia [8] è suddiviso in 7 capitoli, che affrontano molti temi, fra i quali, oltre alle politiche sociali per l'infanzia e l'adolescenza, la partecipazione, l'ambiente familiare e le misure alternative, la salute e l'assistenza, l'educazione, il gioco e le attività culturali. La suddivisione in capitoli rispecchia i raggruppamenti tematici degli articoli della Convenzione Onu sui diritti del fanciullo [9] suggeriti dal Comitato Onu nelle Linee guida per la redazione dei rapporti periodici. Alla fine di ogni paragrafo il Gruppo Crc rivolge alcune raccomandazioni alle istituzioni competenti. (bg)