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Una app per aiutare i bambini nelle emergenze umanitarie [1]

2014/01/14 Type of resource:
News [2]
Topics:
Internet and ICT [3]
Humanitarian emergencies [4]
Titles:
News [5]

Secondo i dati diffusi dall'Unicef [6] sono 1,7 milioni i bambini sfollati a seguito del terribile evento atmosferico che ha colpito le Filippine lo scorso 8 novembre, il tifone Hayan. Bambini che spesso hanno perso le tracce dei propri genitori e si trovano in situazioni analoghe a quelle di coetanei che hanno vissuto l'esperienza drammatica di altri cataclismi o delle guerre. Un aiuto a questi minori arriva dall'applicazione dell'Unicef RapidFTR, pensata proprio per facilitare il loro ricongiungimento con i familiari nelle situazioni di emergenza umanitaria.

RapidFTR - inventata nell'ambito di un corso sulle innovazioni tecnologiche applicate al mondo umanitario da Jorge Just, all'epoca studente dell'Università di New York e oggi docente e collaboratore dell'Unicef - è una app di tipo open source che può essere usata su smartphone, tablet e computer portatili che utilizzano Android.

Grazie alla nuova applicazione gli operatori umanitari possono raccogliere e registrare informazioni sui bambini (dati, fotografie, video, ecc.), e riversarle su un database accessibile on line ai responsabili della custodia dei minori rimasti isolati, riducendo così i tempi della separazione e i traumi e i rischi che ne derivano.

La app è stata testata a fine 2010 nei campi di transito per profughi congolesi in Uganda e poi utilizzata per aiutare i bambini filippini dopo il passaggio di Haiyan. Il suo uso sul campo è stato preceduto da una prima fase di formazione: un team dell'Unicef si è recato nelle aree più colpite dal tifone per insegnare alla polizia locale e agli operatori umanitari l'impiego della app. Il primo a essere ricongiunto con i genitori grazie a RapidFTR è stato un bambino disabile di 4 anni. Il giorno dopo sono stati rintracciati altri 9 bambini e nelle settimane successive molti altri minori hanno ritrovato i propri familiari con l'aiuto della app.

L'applicazione, si legge sul sito [6] dell'organizzazione che la promuove, «può essere facilmente adattata da sviluppatori locali per rispondere a esigenze anche molto diverse»: ad esempio, la tutela di donne sotto minaccia di violenza e il monitoraggio di minori a rischio di devianza. (bg)

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