Minori stranieri soli, buone prassi [1]
Secondo i dati Anci, nel 2008, i Comuni italiani hanno garantito la protezione di oltre 7.700 minori stranieri non accompagnati provenienti soprattutto da Africa, Asia e Europa. A Bruxelles è stata presentata l'esperienza italiana e le buone prassi che riguardano l'accoglienza e la protezione di questi ragazzi.
Il terzo rapporto Anci pubblicato a marzo del 2009 parla di oltre mille (1.023) Comuni italiani che negli ultimi tre anni hanno preso in carico minori stranieri non accompagnati. Di questi, l'85% è concentrato in sole 93 città. Nel 2006 il 75% dei minori era distribuito in 39 Comuni.
L'Associazione nazionale dei Comuni italiani presenta il lavoro che porta avanti con i minori stranieri non accompagnati nella conferenza “Territorial network for the protection of the Unaccompanied Foreign Minors.The Italian experience in the European perspective” (Rete territoriale per la protezione dei minori stranieri non accompagnati. L'esperienza italiana nelle prospettiva europea) che si tiene a Bruxelles presso il Comitato delle Regioni.
L'incontro, promosso dall'Anci e dal suo centro studi Cittalia, è stato organizzato per proporre un confronto con le istituzioni europee e gli enti locali su un tema che negli ultimi anni sta assumendo proporzioni sempre più vaste.
La conferenza di Bruxelles intende rilanciare la necessità di dialogo e confronto fra la Commissione europea e le diverse realtà locali e nazionali che attuano interventi di accoglienza. Il Piano d’azione 2010-2014 sui minori non accompagnati, presentato a maggio scorso dalla Commissione europea (Brussels, 6.5.2010COM(2010)213 final), offre infatti un quadro di riferimento capace di istituzionalizzare metodi e sistemi già sperimentati con successo a livello nazionale e di proporre nuovi stimoli per giungere ad un sistema europeo dell’accoglienza.
Secondo Flavio Zanonato, vice presidente dell’Anci con delega all’immigrazione e sindaco di Padova «Alcuni degli obiettivi presenti nel piano Ue guidano già da tempo l’operato dei Comuni italiani nella protezione e integrazione dei minori non accompagnati mentre per altri l’impulso dell’Europa permetterà di andare ancora più avanti. Le istituzioni centrali e locali italiane stanno sperimentando, nel quadro del Programma di protezione, misure innovative in materia. Crediamo sia necessario rafforzare la cooperazione con gli altri Stati europei per far sì che l’Italia non sia solo luogo di frontiera ma il primo passo per un’accoglienza positiva da parte di tutto il continente».
Al convegno sono state presentate anche le esperienze di accoglienza di minori stranieri non accompagnati della città di Torino, il lavoro portato avanti dalla Regione basca di Bizkaia e l'esperienza di un'area del Belgio. (sp)
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