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L'innovazione a scuola, un impegno per tutti [1]

2010/04/23

Portare la tecnologia nella pratica quotidiana della scuola: se n'è parlato a Firenze durante il convegno La scuola nuova nasce dal basso [2], organizzato dalla rivista on line Education2.0 [3]. Esperti e docenti di scuole impegnate in progetti innovativi si sono confrontati sull'importanza di integrare i nuovi strumenti digitali in classe.

«Per cambiare la scuola dobbiamo passare dalle nuove tecnologie e l'innovazione avviene per contagio, dall'attività pratica vissuta in classe»: Giovanni Biondi, capo Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali del Ministero dell'istruzione [4], ha introdotti i lavori ospitati all'Istituto degli Innocenti e sintetizzato così le coordinate per il futuro prossimo venturo della scuola italiana. «La tecnologia non è una moda, ma rompe l'inerzialità della didattica tradizionale, cambia schemi e linguaggi». Biondi ha passato rapidamente in rassegna i progetti sui quali sta investendo il ministero: per esempio, la diffusione delle Lavagne interattive multimediali [5] («Ne abbiamo installato 10 mila, entro settembre ce ne saranno altre 20 mila») «aiuta a costruire migliori conoscenze: la lavagna non si usa più solo per scrivere, ma per utilizzare documenti e interagire, superando il metodo “narrativo”». Oppure l'esperienza del progetto Cl@ssi 2.0 [6], che verrà esteso dalle 156 iniziali ad altre 300 scuole col prossimo anno scolastico: «Per noi è un laboratorio di idee che aiuti a passare dalla teoria alla pratica, - ha spiegato Biondi – ci permette di vedere come funzionano in pratica le nuove tecnologie». La scuola, ha concluso il dirigente ministeriale, «deve essere un ambiente amichevole e attrattivo, la tecnologia ci può aiutare a conseguire questo obiettivo». Ma «è necessario un salto qualitativo significativo: non dobbiamo mettere l'accento solo su questi nuovi strumenti, ma sul miglioramento generale delle qualità delle nostre scuole».

Ha voluto sottolineare invece l'importanza del titolo del convegno l'ex ministro dell'Istruzione Luigi Berlinguer, direttore scientifico di Education2.0: «La scuola nuova si costruisce dal profondo, malgrado leggi e provvedimenti: dobbiamo avere fiducia nella comunità scolastica, fatta di docenti, studenti e genitori». Perchè è dal basso, dalle esperienze di singoli istituti e di singole classi che arriva la voglia di innovazione, testimoniata anche dal successo della community di Education2.0: «Le tecnologie della comunicazione sono arrivate a scuola e con essa anche la curiosità di fare cose nuove – ha detto Berlinguer – Ma i progetti da soli non bastano, devono marcare il quotidiano e contaminare il “sistema”: le singole scuole non ce la fanno, entrino in reti che mettano insieme altre scuole, gli enti locali e le realtà del territorio». La scuola ha bisogno di una svolta radicale «per uscire dal degrado progressivo testimoniato dalle graduatorie Ocse». Berliguer dipinge questa svolta con una proposta provocatoria: «Enti locali e stato portino cattedre e banchi dal robivecchi, vendano gli edifici ora utilizzati e ne usino altri». Studenti e professori hanno infatti bisogno di «spazi adeguati e attrezzati, non ci possono essere scuole prive di biblioteche o laboratori o aule per la musica». I muri vanno abbattuti anche nei programmi scolastici, dove «le attività curricolari e quelle extra curricolari devono integrarsi per garantire una ricchezza di apporti». La scuola deve infatti «costruire un sapere che consenta di conoscere e capire, anche dando di più del livello essenziale: oltre alla conoscenza dell'utile, si deve educare anche al “bello”».

Nel corso della giornata, le scuole partecipanti e provenienti da tutta Italia hanno poi esposto i propri progetti innovativi nel campo della didattica, dell'organizzazione, dell'integrazione di competenze e abilità grazie all'utilizzo degli strumenti informatici e digitali. Alcune delle iniziative sono stati anche proposte in maniera visuale attraverso una serie di pannelli esposti in un loggiato adiacente alla sala del convegno. Per ampliare la partecipazione e la condivisione delle esperienze, tutto il convegno è stato trasmesso in diretta web attraverso lo streaming. (mf)

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