2010, anno europeo della lotta alla povertà [1]
2010 è l'Anno europeo per la lotta alla povertà e l'esclusione sociale [2]. Il 15 febbraio a Milano il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali [3] Maurizio Sacconi presenterà le attività italiane legate all'iniziativa dell'Unione Europea che mira ad aggiornare le strategie contro l'emarginazione fissate a Lisbona nel 2000 [4].
Quasi 80 milioni di cittadini dell’UE, pari al 16 % della popolazione totale, vivono al di sotto della soglia di povertà. Un fenomeno ben percepito anche nel nostro Paese: secondo un sondaggio dell'Eurobarometro [5] pubblicato a fine 2009, il 75% dei cittadini italiani ha la percezione che la povertà in Italia sia diffusa (mentre la media dei paesi UE è del 73%). Gli italiani si sentono anche meno sicuri dal punto di vista economico rispetto ai concittadini europei: solo il 24% ritiene di riuscire a far quadrare il bilancio mensile con facilità, ultimo tra i paesi dell'Europa “avanzata” e lontano dalla media UE 27 del 30%.
A Milano, dunque, il ministro Sacconi inaugurerà per l'Italia [6] l'Anno Europeo, presentando, tra le altre cose, l'Agenda contro la povertà, in cui verranno esposti il programma di iniziative dell'Anno europeo e un pacchetto di nuove azioni governative contro la povertà.
Il Programma nazionale per il 2010 inquadra le linee direttrici che il governo intende seguire per fare la sua parte nel contesto europeo. Come si legge, «attraverso il Rapporto Strategico Nazionale 2008-2010 l’Italia ha lanciato una complessa sfida progettuale e culturale che vede la necessità di avviare un nuovo cammino di ampia partecipazione istituzionale per raggiungere l’obiettivo di riformare un nuovo modello di welfare che diventi – come segnalato nel Libro Bianco sul futuro del modello sociale – “binomio di opportunità – responsabilità”, che permetta di prevenire e contrastare la povertà recuperando la prospettiva di una comunità che sappia “prendersi cura” delle persone in difficoltà e sviluppare processi di inclusione attiva per raggiungere, in linea con la strategia comunitaria, l’innalzamento della condizione di benessere di ogni cittadino e per assicurare l’accesso ai beni, ai servizi, alle opportunità di sviluppo sociale e professionale».
Tra i primi impegni dell'Italia c'è quello di realizzare «una campagna coordinata di azioni rivolte alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica, dei media, degli operatori e dei decisori politici sulle condizioni di vita delle persone che versano in povertà». Inoltre, sempre nell'ambito della direttiva legata al riconoscimento dei diritti, il Programma nazionale per il 2010 «intende promuovere sinergie istituzionali e partenariati con il mondo privato e dei corpi sociali intermedi che non si limitino all’identificazione delle politiche di coesione sociale con gli interventi sociali in senso stretto, ma definisca un campo più vasto di servizi di coesione, includendo l’intero spettro di dimensioni (informazione, cultura, educazione, sport ecc.) nelle quali si sviluppa il sistema di relazioni – e quindi anche di protezione – delle persone». Alle fasce più deboli, come anziani, minori, disabili, minoranze etniche saranno rivolte «azioni di sensibilizzazione pubblica e iniziative istituzionali volte all’affermazione tanto dell'accessibilità ai diritti di queste fasce di popolazione quanto alla visualizzazione di strategie e azioni concrete di contrasto del fenomeno».
Per quanto riguarda l'obiettivo europeo della partecipazione, l'Italia non vuole limitarsi a consolidare i rapporti con le organizzazioni attive nel campo dell’inclusione sociale ma punta al «coinvolgimento diretto nella realizzazione delle iniziative delle persone che portano la personale esperienza di condizioni di povertà e di opportunità di inclusione». Invece, nel campo della coesione sociale, il nostro Paese « svilupperà iniziative sul tema dell’accesso, da intendere come accesso ai servizi, alle opportunità e alle forme di ricchezza che la collettività e le istituzioni pubbliche e private producono».
Inoltre, gli obiettivi dell'Anno europeo verranno diffusi attraverso una campagna di mobilitazione nelle scuole, eventi nazionali e locali «che promuovano un ampio processo di partecipazione delle persone in condizioni di povertà», una campagna che stimolerà la partecipazione di operatori privati a programmi pubblici come quello del Fondo Carta Acquisti, una campagna sull’inclusione digitale.
Oltre all'evento di apertura del 15, la comunicazione delle iniziative si appoggerà al sito web dedicato all'Anno Europeo, a eventi culturali e a una campagna nazionale di sensibilizzazione. Idealmente, il calendario di attività si concluderà ad ottobre ottobre con la realizzazione della prima tavola rotonda italiana sulla lotta alla povertà e all’esclusione sociale. (mf)