Nidi: nuovo Monitoraggio del Piano di sviluppo

15/03/2011

Presentati a Roma i risultati del monitoraggio sui processi di sviluppo dei servizi educativi per la prima infanzia aggiornato al 31 dicembre 2009. I dati confermano il divario tra regioni del centro-nord e regioni del sud: le Regioni con i più elevati tassi di accoglienza si confermano l’Emilia-Romagna, unica Regione a superare la quota di 30 posti per 100 bambini (30,9), l’Umbria (29,6), la Toscana (28,3) e la Valle d’Aosta (25,9).
Tenutosi nella sede del Consiglio de ministri in via della Mercede 12, l'incontro ha riunito i rappresentanti di Dipartimento per le Politiche della famiglia, ministero del Lavoro delle politiche Sociali, l’Istituto degli Innocenti, le Regioni e Province autonome. Al centro dei lavori la restituzione dei risultati legati ai processi di monitoraggio di sviluppo dei servizi educativi per la prima infanzia e l'impostazione di un più efficace flusso informativo di rilevazione.
La rilevazione raccoglie le informazioni principali sull’attuazione del secondo semestre del terzo anno di attività del piano straordinario e ci offre un’immagine dettagliata dei processi in atto.
In linea generale, il monitoraggio fotografa l'avanzamento dei servizi offerti verso gli standard europei fissati a Barcellona nel 2002. E per ora è un bilancio in chiaroscuro. Se infatti l’unico obiettivo di Barcellona raggiunto entro il 2010 è l’offerta di posti nella scuola dell’infanzia (almeno il 90% di posti sulla popolazione interessata), 10-11 punti circa di percentuale ci separano dall’obiettivo del 33% di posti nei servizi socio-educativi per la prima infanzia. Il rapporto si articola in quattro aree tematiche: analisi e commento dei dati di monitoraggio derivati dalle schede delle Regioni e Province autonome; monografie regionali; quadro d'insieme sul Piano; appendice con quadro normativo nazionale e regionale e altre informazioni.

Se entriamo più nel dettaglio dei servizi educativi per la prima infanzia in Italia, si conferma un gap tra le regioni del centro-nord e quelle del sud. Infatti, nel Settentrione ci sono tassi di accoglienza dei servizi educativi ovunque superiori ai 15 posti per 100 bambini, con la sola eccezione della Provincia autonoma di Bolzano. Le Regioni con i più elevati tassi di accoglienza si confermano l’Emilia-Romagna, unica Regione a superare la quota di 30 posti per 100 bambini (30,9), l’Umbria (29,6), la Toscana (28,3) e la Valle d’Aosta (25,9). Dall’altro lato, le uniche due regioni del Mezzogiorno aventi dati esaustivi sono l’Abruzzo ed il Molise, che si collocano attorno ai 15 posti per 100 bambini. Per il resto del Sud i dati sono mancanti o incompleti, poiché non contemplano il numero di posti nei servizi integrativi e nei servizi a titolarità privata.

Tuttavia appare il chiaro aumento del tasso di ricettività in quasi tutte le Regioni e Province autonome, imputabile a due fattori principali: il primo di tipo informativo – ovvero l’inclusione proprio dei posti dei servizi a titolarità privata nei dati di monitoraggio, che costituiscono una quota rilevante soprattutto nelle Regioni settentrionali –, il secondo all’attuazione del Piano straordinario a partire dal 2007.

Le attività di monitoraggio del piano hanno messo in evidenza il carattere variegato e non coordinato dei dati disponibili per rappresentare lo stato di diffusione dei servizi sul territorio e, parallelamente, la misura dell’impatto delle attività collegate alla realizzazione del piano stesso. Inoltre, i dati disponibili non hanno permesso di avere un quadro esaustivo, a causa della parzialità delle risposte di alcune Regioni.

Per questa ragione, all'ordine del giorno dell'incontro romano, c'è stato anche lo sviluppo di un set minimo di informazioni per la costruzione di una piattaforma unitaria e minimale di rilevazione sulla rete dei servizi educativi per la prima infanzia da implementare e utilizzare in via ordinaria da parte delle Regioni e Province autonome. Nella parte pomeridiana dell'incontro sono state infine illustrate le attività del biennio 2009/2010 nell'ambito del progetto “Azioni di sistema ed assistenza tecnica per il conseguimento dei target relativi ai servizi per l’infanzia” il quale aveva tra gli obiettivi prioritari quelli di: sostenere le azioni del dipartimento per le Politiche della famiglia e del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali mirate al conseguimento degli obiettivi di servizio; garantire coerenza con le scadenze fissate per il raggiungimento degli obiettivi; supportare le otto amministrazioni regionali del Mezzogiorno nel raggiungimento degli standard fissati in relazione ai servizi per l’infanzia.