Botti di Capodanno, importante la prevenzione

28/12/2010

Nella notte di San Silvestro dello scorso anno i botti di Capodanno hanno causato oltre cinquecento feriti, un numero minore dell'anno precedente e fortunatamente nessun decesso. La causa degli incidenti è la poca attenzione nel manovrare gli artifizi mentre il grosso pericolo sono i botti proibiti e quelli ad alto potenziale, oggetti estremamente pericolosi.

Il primato degli incidenti causati dai botti nella notte di San Silvestro spetta a Napoli che ha una consolidata tradizione pirica: dal 2001 al 2010 ci sono stati 6 morti e 721 feriti.

Ma il pericolo pubblico numero uno quest'anno si chiama Bomba Cavani. Un vero e proprio ordigno che prende il nome dal calciatore della nazionale. Si tratta di un cilindro alto 40 centimetri e che può contenere fino a 4 chili di polvere pirica. Quando esplode ha un effetto devastante.

Qualche giorno fa la Polizia di Stato, a Somma Vesuviana nei dintorni di Napoli, ha sequestrato sei quintali di fuochi proibiti. Tra questi c'era anche il super-botto, carta, cartone pressato, plastica e polvere - per un valore che varia tra i 5 e i 10 euro - che viene venduto a 100 euro.

Che tipo di ordigno è la Bomba Cavani lo spiega il maresciallo Giovanni Severini, comandante della squadra artificieri dei Carabinieri di Firenze: «É l'evoluzione del Pallone di Maradona, materiale non classificato quindi estremamente pericoloso. Voglio ricordare che la polvere pirica assorbe l'umidità ed è sufficiente il minimo attrito o addirittura che venga toccata dalla cenere calda di una sigaretta e l'ordigno si attiva. Voglio dare un'idea della potenza: se deflagra all'interno di un'auto, il mezzo viene completamente distrutto. Se viene acceso in strada crea un cratere e i pezzi vengono proiettati fino a 150 metri di distanza. Nel raggio di una decina di metri vengono spostati violentemente tutti gli oggetti. Una persona a quella distanza subisce lesioni talmente gravi che possono portare all'amputazione degli arti». 

Nel frattempo a Bari i Carabinieri, in diverse operazioni, hanno rinvenuto più di 400 kg di botti illegali appartenenti alla IV e V categoria, i più pericolosi, mentre a Roma, è avvenuto il sequestro di 350 kg di fuochi pirotecnici stoccati senza accorgimenti e senza le prescritte autorizzazioni.

Ogni anno, tra Natale e l'Epifania, riprendono le campagne di sensibilizzazione portate avanti dalle Forze dell'ordine e delle Asl per la prevenzione di incidenti anche mortali causati dai botti di fine anno. Questi, insieme ai fuochi d'artificio proibiti, sono causa di ustioni, ferite alle dita, alle mani, agli occhi e al viso e lesioni al timpano mentre nei casi più gravi possono portare all'amputazione delle dita (spesso pollice, indice e medio), della mano e - a volte a causa delle infezioni - dell'intero arto. La maggior parte degli incidenti accadono soprattutto a causa delle esplosioni di artifizi non a norma ed estremamente pericolosi che vengono venduti illegalmente anche a minori di 14 anni.

I Carabinieri, da diversi anni, nelle scuole, portano avanti la campagna Usa la testa, non rovinarti la festa! Gli artificieri dell'Arma fanno sensibilizzazione e prevenzione anche mostrando ai ragazzi alcune immagini per spiegare le conseguenze dell'incauto utilizzo dei fuochi e l'estrema pericolosità di quelli confezionati artigianalmente e privi di ogni sicurezza.

Un'altra delle campagne di prevenzione si chiama A Capodanno un attimo può… essere per sempre. Viene portata avanti nella provincia di Napoli anche da Umberto Passaretti, chirurgo e direttore del Centro di Chirurgia della mano dell'ospedale dei Pellegrini di Napoli.

«Da diversi anni - racconta il chirurgo – in accordo con Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e varie strutture ospedaliere, andiamo nelle scuole per mostrare i danni causati dai botti. Portiamo con noi il manifesto di uno dei ragazzi che allora aveva 13 anni, oggi diventato testimonial della campagna al quale purtroppo ho dovuto amputare un braccio. Spieghiamo ai ragazzi i pericoli anche attraverso una serie di immagini per mostrare loro i danni che provocano questi oggetti pericolosissimi».

Grazie alle campagne di prevenzione le cose sono migliorate e l'anno scorso si è concluso senza decessi causati dai botti. La diminuzione degli incidenti nel capoluogo campano la conferma anche Passaretti: «Negli ultimi anni a Napoli gli incidenti causati dai botti sono diminuiti anche se abbiamo notato un aumento dei casi nelle aree della provincia soprattutto tra le fasce a basso reddito della popolazione» e aggiunge «La prevenzione è fondamentale e va fatta soprattutto nella fascia di età tra 11 e 14 anni, sia nelle scuole che nelle famiglie». (sp)